Nome dell'opera: La RICETTA della FELICITÁ
Autore: piccolaeli89
Genere: Storia d'amore
Valutazione: primi 5 capitoli
Lettura: primi 10 capitoli
Punteggio: 62/100
Autore: piccolaeli89
Genere: Storia d'amore
Valutazione: primi 5 capitoli
Lettura: primi 10 capitoli
Punteggio: 62/100
1) GRAMMATICA 16/25
Gli errori (tutti, tranne le segnalazioni sulla punteggiatura) verranno sommati. Il gruppo che comprenderà quelli di sintassi sarà moltiplicato per 2, di semantica per 1,5, di ortografia per 1. Una volta ottenuto il risultato esso sarà arrotondato per eccesso e in decimi sottratto al punteggio pieno di 25. In questo modo si darà maggior peso agli errori di sintassi, a seguire a quelli di semantica, in coda gli errori di ortografia.
Gli errori (tutti, tranne le segnalazioni sulla punteggiatura) verranno sommati. Il gruppo che comprenderà quelli di sintassi sarà moltiplicato per 2, di semantica per 1,5, di ortografia per 1. Una volta ottenuto il risultato esso sarà arrotondato per eccesso e in decimi sottratto al punteggio pieno di 25. In questo modo si darà maggior peso agli errori di sintassi, a seguire a quelli di semantica, in coda gli errori di ortografia.
Commento
Se non si guardasse alla forma più pura, il testo scorrerebbe veloce e senza intoppi. L'autrice è stata in grado di comunicare l'amore per questa storia nonostante qualche refuso ortografico ed errore nella forma semantica. Dovere di questa valutazione è però mettere in luce le pecche formali meno evidenti e tentare di correggerle. Gli errori macroscopici derivano dall'uso sconsiderato della punteggiatura. È un peccato perché il testo ne risente, soprattutto nei frammenti descrittivi e naturalmente narrativi. Si nota evidente qualche lacuna in campo sintattico, che comunque non modifica l'intenzione iniziale e la meta finale di questo testo: comunicare. Di seguito il dettaglio.
Se non si guardasse alla forma più pura, il testo scorrerebbe veloce e senza intoppi. L'autrice è stata in grado di comunicare l'amore per questa storia nonostante qualche refuso ortografico ed errore nella forma semantica. Dovere di questa valutazione è però mettere in luce le pecche formali meno evidenti e tentare di correggerle. Gli errori macroscopici derivano dall'uso sconsiderato della punteggiatura. È un peccato perché il testo ne risente, soprattutto nei frammenti descrittivi e naturalmente narrativi. Si nota evidente qualche lacuna in campo sintattico, che comunque non modifica l'intenzione iniziale e la meta finale di questo testo: comunicare. Di seguito il dettaglio.
Punteggio
Sintassi: 32 x 2 = 64
Semantica: 4 x 1,5 = 6
Ortografia: 17 x 1 = 17
Tot: 87 = - 9 punti
Sintassi: 32 x 2 = 64
Semantica: 4 x 1,5 = 6
Ortografia: 17 x 1 = 17
Tot: 87 = - 9 punti
- Sintassi (errori evidenziati in numero) 5 (mancato uso del corsivo per termini di lingue differenti. Per estensione lo si richiede anche nelle esclamazioni colloquiali)
1 (mancata concordanza di soggetti a fronte di una congiunzione coordinante)
2 (uso improprio della "d" eufonica)
1 (manca il complemento oggetto)
3 (errore "si" in luogo di "sì")
1 (errore "che" in luogo di "ché")
1 (la mancanza di una punteggiatura corretta, assieme all'uso di un soggetto sottinteso e la mancanza di un eventuale pronome a sostituirlo impediscono la corretta comprensione del testo)
1 (errore nella concordanza di genere in un verbo)
1 (errore nella concordanza di genere di un complemento)
1 (mancata concordanza di complementi uniti da congiunzione coordinante)
1 (ridondante ripetizione di una constatazione all'interno della medesima frase)
1 (congiunzione avversativa adoperata in modo improprio)
2 (ridondante ripetizione a distanza troppo ravvicinata e mancata sostituzione adeguata)
6 (mancato accento sul verbo "dare" alla terza persona singolare modo indicativo tempo presente. Segnalazione aggiunta al parametro "Sintassi" e non "Ortografia" poiché di tal numero l'errore diviene di gravità maggiore. Non appare solo un refuso.)
1 (uso del corsivo per un aggettivo sostantivato auspicabile in caso di sostantivo sottinteso)
1 (uso di un punto di domanda in luogo del corretto di esclamazione con conseguente perdita di senso)
1 (uso scorretto di un verbo)
1 (in caso di neolgismo è auspicabile utilizzare il corsivo)
1 (uso ambiguo di un punto interrogativo con conseguente perdita di senso compiuto)
1 (mancata concordanza di soggetti a fronte di una congiunzione coordinante)
2 (uso improprio della "d" eufonica)
1 (manca il complemento oggetto)
3 (errore "si" in luogo di "sì")
1 (errore "che" in luogo di "ché")
1 (la mancanza di una punteggiatura corretta, assieme all'uso di un soggetto sottinteso e la mancanza di un eventuale pronome a sostituirlo impediscono la corretta comprensione del testo)
1 (errore nella concordanza di genere in un verbo)
1 (errore nella concordanza di genere di un complemento)
1 (mancata concordanza di complementi uniti da congiunzione coordinante)
1 (ridondante ripetizione di una constatazione all'interno della medesima frase)
1 (congiunzione avversativa adoperata in modo improprio)
2 (ridondante ripetizione a distanza troppo ravvicinata e mancata sostituzione adeguata)
6 (mancato accento sul verbo "dare" alla terza persona singolare modo indicativo tempo presente. Segnalazione aggiunta al parametro "Sintassi" e non "Ortografia" poiché di tal numero l'errore diviene di gravità maggiore. Non appare solo un refuso.)
1 (uso del corsivo per un aggettivo sostantivato auspicabile in caso di sostantivo sottinteso)
1 (uso di un punto di domanda in luogo del corretto di esclamazione con conseguente perdita di senso)
1 (uso scorretto di un verbo)
1 (in caso di neolgismo è auspicabile utilizzare il corsivo)
1 (uso ambiguo di un punto interrogativo con conseguente perdita di senso compiuto)
- Semantica (errori evidenziati in numero)
4 (uso impreciso del significato di un termine)
(non contato) (ambiguo l'uso del nome "Jhonatan" non esistente per alcuna nazionalità, in luogo di quello corretto "Jonathan")
4 (uso impreciso del significato di un termine)
(non contato) (ambiguo l'uso del nome "Jhonatan" non esistente per alcuna nazionalità, in luogo di quello corretto "Jonathan")
- Ortografia (errori evidenziati in numero)
1 (refuso per "un aria" in luogo di "un'aria")
1 (refuso per "propietario" in luogo di "proprietario")
1 (errore per "un occhiata" in luogo di "un'occhiata")
4 (manca una maiuscola)
3 (uso scorretto di un termine)
1 (refuso per "31 giugno" anziché "31 maggio")
1 (sette punti, tra esclamazione e domanda, di troppo a seguito dei canonici 3 accettabili dalla grammatica)
2 (refuso, manca uno spazio)
1 (refuso per "cosi" in luogo di "così")
1 (refuso per "Ahh" in luogo di "Ah")
1 (refuso, c'è una maiuscola di troppo)
1 (refuso per "un aria" in luogo di "un'aria")
1 (refuso per "propietario" in luogo di "proprietario")
1 (errore per "un occhiata" in luogo di "un'occhiata")
4 (manca una maiuscola)
3 (uso scorretto di un termine)
1 (refuso per "31 giugno" anziché "31 maggio")
1 (sette punti, tra esclamazione e domanda, di troppo a seguito dei canonici 3 accettabili dalla grammatica)
2 (refuso, manca uno spazio)
1 (refuso per "cosi" in luogo di "così")
1 (refuso per "Ahh" in luogo di "Ah")
1 (refuso, c'è una maiuscola di troppo)
- Punteggiatura
(non ho amato la doppia punteggiatura a chiusura dei discorsi diretti. Per quanto in alcune edizioni utilizzata, trovo sia un nonsense nei termini. Un punto interrogativo è un punto interrogativo e conclude quella determinata frase con una domanda. Che senso ha chiudere la domanda con un punto fermo?)
(c'è qualche virgola di troppo a chiudere parti di testo prive di senso, come congiunzioni o pronomi relativi)
(c'è un assoluto abuso del segno di interpunzione punto e virgola, adoperato nella medesima funzione di una virgola o di un due punti, appensantendo il testo in modo eccessivo e modificando totalmente il senso delle frasi in cui è adoperato)
(vengono omesse quasi tutte le virgole del vocativo)
1 (gradito il punto interrogativo in caso di domanda)
(non ho amato la doppia punteggiatura a chiusura dei discorsi diretti. Per quanto in alcune edizioni utilizzata, trovo sia un nonsense nei termini. Un punto interrogativo è un punto interrogativo e conclude quella determinata frase con una domanda. Che senso ha chiudere la domanda con un punto fermo?)
(c'è qualche virgola di troppo a chiudere parti di testo prive di senso, come congiunzioni o pronomi relativi)
(c'è un assoluto abuso del segno di interpunzione punto e virgola, adoperato nella medesima funzione di una virgola o di un due punti, appensantendo il testo in modo eccessivo e modificando totalmente il senso delle frasi in cui è adoperato)
(vengono omesse quasi tutte le virgole del vocativo)
1 (gradito il punto interrogativo in caso di domanda)
2) LINEARITÀ DEL TESTO 19/30
Per ogni gruppo, verrà assegnato un punteggio in decimi, spiegato all'interno della valutazione. La somma del punteggio di ogni gruppo corrisponderà al voto finale per questo parametro.
Per ogni gruppo, verrà assegnato un punteggio in decimi, spiegato all'interno della valutazione. La somma del punteggio di ogni gruppo corrisponderà al voto finale per questo parametro.
- Coerenza interna 6/10
Ho rilevato alcune incongruenze di fondo, soprattutto da un punto di vista temporale, che in alcuni tratti hanno minato anche il senso complessivo del testo, modificandone la coerenza di base. Di fatto però l'evolversi degli eventi è comprensibile, pertanto merita sufficienza piena. Di seguito alcune segnalazioni.
- Cap 1: "Se non ti dispiace ti darei del tu". Errore: in questa frase, arrivata troppo tardi rispetto al dialogo già avviato tra Olivia e Giacomo, si dà per scontato che fino ad allora i due abbiano conversato dandosi del lei. Cosa non affatto vera: entrambi infatti seguitano a darsi del tu fin dal principio. Tale precisazione a questo punto del testo quindi appare inappropriata.
- Cap 1: A inizio capitolo siamo informati che è giovedì 30 maggio. Scorrendo lo stesso, veniamo a conoscenza del fatto che il locale dove si sta tenendo il colloquio di Olivia è chiuso soltanto il lunedì e che negli altri giorni si lavora dalle 10 del mattino alle 13, quindi dalle 18 alle 24. Apprendiamo dalla giovane, la quale a causa del colloquio piomba nel locale proprio alle 18, che quest'ultimo sia completamente vuoto, silenzioso e non ancora rimpito dal viavai dell'intero staff e dei primi clienti paganti: eppure è giovedì ed è appena iniziato il turno serale. Appare tra l'altro inverosimile che un solo uomo (Giacomo) sia addetto al controllo di un solo arrosto per un luogo che ospita più di 82 coperti, carta alla mano.
- Cap 3: appare inverosimile che per raggiungere l'altro capo della città Olivia abbia impiegato un'ora di corsa, e per rientrare solo la metà del tempo.
- Cap 3: raffigurare l'immagine di un corridore che viene interrotto in corsa (non si capisce se frontalmente o da dietro) da qualcuno con una mano sulla spalla appare assolutamente improbabile, quanto assurdo a visualizzarlo. Fermare qualcuno in corsa vuol dire che non solo gli si stia molto vicini, ma che si abbia il tempo materiale di riconoscere il corridore, il tempo di alzare la mano e la fortuna di non causare incidenti con un gesto tanto sconsiderato.
- Cap 3: nell'immaginario collettivo si ritiene che accostarsi alla cucina per preparare una qualsiasi tipologia di piatto vada di pari passo all'igiene che essa richiede. Spiacevole (al limite del disgusto) immaginarsi Olivia al rientro da una corsa di due ore accingersi, sudata e grondante, a preparare un pasto.
- Cap 3: "No, ti ho chiamata stamattina. Non ti ho vista e volevo sapere dove fossi". Errato. La mamma l'ha vista eccome, hanno anche fatto colazione insieme con crespelle alla marmellata! Era pertanto anche al corrente che la figlia fosse andata a correre.
- Cap 4: come fa Jhonatan a sapere che Olivia ha un impegno (il saggio) il sabato successivo? Non c'è stato modo di comunicarlo, pertanto suona strano che egli ne sia a conoscenza.
Ho rilevato alcune incongruenze di fondo, soprattutto da un punto di vista temporale, che in alcuni tratti hanno minato anche il senso complessivo del testo, modificandone la coerenza di base. Di fatto però l'evolversi degli eventi è comprensibile, pertanto merita sufficienza piena. Di seguito alcune segnalazioni.
- Cap 1: "Se non ti dispiace ti darei del tu". Errore: in questa frase, arrivata troppo tardi rispetto al dialogo già avviato tra Olivia e Giacomo, si dà per scontato che fino ad allora i due abbiano conversato dandosi del lei. Cosa non affatto vera: entrambi infatti seguitano a darsi del tu fin dal principio. Tale precisazione a questo punto del testo quindi appare inappropriata.
- Cap 1: A inizio capitolo siamo informati che è giovedì 30 maggio. Scorrendo lo stesso, veniamo a conoscenza del fatto che il locale dove si sta tenendo il colloquio di Olivia è chiuso soltanto il lunedì e che negli altri giorni si lavora dalle 10 del mattino alle 13, quindi dalle 18 alle 24. Apprendiamo dalla giovane, la quale a causa del colloquio piomba nel locale proprio alle 18, che quest'ultimo sia completamente vuoto, silenzioso e non ancora rimpito dal viavai dell'intero staff e dei primi clienti paganti: eppure è giovedì ed è appena iniziato il turno serale. Appare tra l'altro inverosimile che un solo uomo (Giacomo) sia addetto al controllo di un solo arrosto per un luogo che ospita più di 82 coperti, carta alla mano.
- Cap 3: appare inverosimile che per raggiungere l'altro capo della città Olivia abbia impiegato un'ora di corsa, e per rientrare solo la metà del tempo.
- Cap 3: raffigurare l'immagine di un corridore che viene interrotto in corsa (non si capisce se frontalmente o da dietro) da qualcuno con una mano sulla spalla appare assolutamente improbabile, quanto assurdo a visualizzarlo. Fermare qualcuno in corsa vuol dire che non solo gli si stia molto vicini, ma che si abbia il tempo materiale di riconoscere il corridore, il tempo di alzare la mano e la fortuna di non causare incidenti con un gesto tanto sconsiderato.
- Cap 3: nell'immaginario collettivo si ritiene che accostarsi alla cucina per preparare una qualsiasi tipologia di piatto vada di pari passo all'igiene che essa richiede. Spiacevole (al limite del disgusto) immaginarsi Olivia al rientro da una corsa di due ore accingersi, sudata e grondante, a preparare un pasto.
- Cap 3: "No, ti ho chiamata stamattina. Non ti ho vista e volevo sapere dove fossi". Errato. La mamma l'ha vista eccome, hanno anche fatto colazione insieme con crespelle alla marmellata! Era pertanto anche al corrente che la figlia fosse andata a correre.
- Cap 4: come fa Jhonatan a sapere che Olivia ha un impegno (il saggio) il sabato successivo? Non c'è stato modo di comunicarlo, pertanto suona strano che egli ne sia a conoscenza.
- Capacità espressiva 5/10
In questo testo l'autrice si concentra maggiormente sulla figura di Olivia, la protagonista dalla quale mutuiamo anche il punto di vista. Attraverso i suoi occhi riusciamo a cogliere anche le poche sfumature caratteriali descritte in tutti gli altri personaggi.
In questi ultimi vi è una marcata tendenza alla positività. Anche nei propositi di Olivia c'è sempre una forte tendenza a cercare e rincorrere (e perseguire appinto) la strada della felicità. Nella protagonista però tale paradigma cozza con le reazioni messe in pratica. Il suo lato interiore complessivamente appare spensierato, menefreghista, appagato nonostante tutto, eppure i comportamenti che adotta segnalano quanto meno una difficoltà di base nella piacevolezza di vivere.
Non è semplice per il lettore mettersi nei panni di una ragazza che in pratica ha tutto quanto si possa mai desiderare, ma che agisce come se non fosse così. Si rileva una nota stonata in questa giovanissima donna che pare sappia cosa voglia dalla vita ma che pare sia costantemente insoddisfatta della stessa. Eppure non sembra le sia accaduto nulla che possa giustificare un tale stato d'animo.
In questo testo l'autrice si concentra maggiormente sulla figura di Olivia, la protagonista dalla quale mutuiamo anche il punto di vista. Attraverso i suoi occhi riusciamo a cogliere anche le poche sfumature caratteriali descritte in tutti gli altri personaggi.
In questi ultimi vi è una marcata tendenza alla positività. Anche nei propositi di Olivia c'è sempre una forte tendenza a cercare e rincorrere (e perseguire appinto) la strada della felicità. Nella protagonista però tale paradigma cozza con le reazioni messe in pratica. Il suo lato interiore complessivamente appare spensierato, menefreghista, appagato nonostante tutto, eppure i comportamenti che adotta segnalano quanto meno una difficoltà di base nella piacevolezza di vivere.
Non è semplice per il lettore mettersi nei panni di una ragazza che in pratica ha tutto quanto si possa mai desiderare, ma che agisce come se non fosse così. Si rileva una nota stonata in questa giovanissima donna che pare sappia cosa voglia dalla vita ma che pare sia costantemente insoddisfatta della stessa. Eppure non sembra le sia accaduto nulla che possa giustificare un tale stato d'animo.
- Definizione dello stile 8/10Lo
stile è semplice e coerente con il testo. Non sono presenti arzigogoli
ad appesantire una trama disimpegnata, non sono concessi artifizi
retorici a raccontare il "non detto". Ciò che viene espresso, e la sua
modalità, è esattamente ciò che si richiede nella descrizione di un tale
genere.
Nonostante tutto però la riconoscibilità dell'autore, il suo marchio di fabbrica, non viene esaltato. Qualora fosse una scelta sarebbe altamente azzeccata, e non avendo avuto modo di leggere l'intera opera non saprei fare raffronti significativi, mi atterrò a ciò che ho letto: per la leggerezza riscontrata nei primi dieci capitoli trovo che lo stile acerbo risulti funzionale al progetto.
Nonostante tutto però la riconoscibilità dell'autore, il suo marchio di fabbrica, non viene esaltato. Qualora fosse una scelta sarebbe altamente azzeccata, e non avendo avuto modo di leggere l'intera opera non saprei fare raffronti significativi, mi atterrò a ciò che ho letto: per la leggerezza riscontrata nei primi dieci capitoli trovo che lo stile acerbo risulti funzionale al progetto.
3) CONTENUTO 15/25Cercherò
di assegnare un punteggio quantomai coerente con uno dei quattro
gruppi sopraccitati. Una volta assegnato un gruppo (Scarso,
Sufficiente, Buono, Eccellente), segnalerò le motivazioni per
attribuire un punteggio piuttosto che un altro all'interno del range
di riferimento. Il numero che verrà fuori sarà il risultato di
un'analisi, per quanto possibile, oggettiva.
- Buono
Ho rilevato medio-buono il contenuto sulla base delle intenzioni iniziali dell'autrice. Qualcosa c'è, qualcosa meno in una marcata volontà probabilmente di creare qualcosa di positivo, piacevole, amabile per chiunque volesse accostarsi a questa lettura. Cionondimeno è necessario appuntare anche le piccole pecche narrative, nel tentativo di aiutare l'autore a correre ai ripari laddove si rilevasse carenza di sostanza.
Ambientazione
Ristorante a parte, in nessuna scena in particolare viene descritta l'ambientazione. Abbiamo una vaga idea di ogni luogo in cui sia apparsa Olivia: la sua camera, il suo salotto, il teatro, la scuola di ballo o cucina, la città in cui abita, il pub che frequenta. È tutto estremamente fumoso, anche se a conti fatti sono altri i prametri di cui si ha bisogno in storie come questa. Tutto sommato quindi non si dovrebbe rilevare tale mancanza di dettagli come un minus; piuttosto come una spinta da parte dell'autore a mettere a disposizione pochi tratti per volta e dare modo ai suoi lettori di immaginare come meglio ritiene ogni ambientazione.
A onore del vero devo evidenziare che ho letto testi in cui gli autori hanno sopperito alla mancanza di ambientazione con esplosioni di pura emotività e generose dinamiche psicolgiche a compensazione. Finezze che danno grande valore all'intera opera.
Descrizione personaggi
Dei personaggi veniamo a conoscenza solo attraverso le descrizioni e i racconti che ne fa Olivia. Conosciamo solo per alcuni i tratti somatici più evidenti (colore degli occhi, dei capelli, corporatura, altezza) e deduciamo dai loro discorsi qualcosa sul loro carattere. Non c'è una definizione specifica per ogni personaggio. Sono tutti assolutamente sempre molto positivi. Non si riscontrano sfumature di personalità specifiche che dipingano gli uni piuttosto che gli altri. A parità di frase enunciata, non saprei riconoscere chi potrebbe averla detta riferendosi a Olivia, ad esempio. Tutti potrebbero averle detto di volerle bene, tutti potrebbero averla sostenuta, tutti potrebbero averla elogiata. Ho sentito prepotente la mancanza di una connotazione psichica sia mentale che dedotta dalle reazioni di ognuno. Soltanto Olivia risalta per ambiguità. Mette in atto comportamenti "particolari" ad eventi assolutamente normali; risponde con reazioni negative ad azioni positive, con reazioni eccessivamente istintive ad accadimenti senza alcun peso empirico. Non sono riuscita a inquadrarla, la sua personalità è tale senza che ve ne sia motivazione a giustificarla.
Jhonatan è un secondo interrogativo. In dieci capitoli non dice che poche frasi e non fa che pochissimi gesti. Non emana fascino, sicurezza o autocontrollo, ma seppur queste doti vengano magnificate in più occasioni sia da Olivia (anche se sempre in modo ostentatamente negativo) che dalle sue amiche, basta un nonnulla perché esse si perdano rendendolo irascibile e aggressivo (confutando di fatto autocontrollo, sicurezza e fascino decantati inizialmente) fino a toccare limiti di umana accettazione.
Emotività
Come abbiamo già potuto valutare precedentemente, l'autrice si sofferma maggiormente sui tratti caratteriali ed emotivi di Olivia, dipingendola come una giovane di buona famiglia e tendenzialmente amata da tutti. Ha due genitori amorevoli, un fratello speciale, numerose amiche e amici a sostenerla, i bimbi delle due classi di danza e cucina che le vogliono un gran bene, l'ammirazione di Jhonatan: insomma è circondata da persone positive e sempre ben predisposte nei suoi riguardi.
Gli scatti emotivi della ragazza pertanto (così come comportamenti segnale di angoscia, quali il bere a ogni ora del giorno, fumare incautamente pur sapendo che nessuno vorrebbe che lei lo facesse, imprecare in numerose situazioni anche quando l'emergenza non lo richieda) suonano artificiosi e incoerenti con lo stile di vita di una giovane con tante e tali premesse positive. D'altro canto ella non ha che 19 anni, un'età in cui sarebbe giustificato un tale comportamento solo qualora ne avesse subite parecchie nella vita.
Narrazione e azioneSono numerosi gli accadimenti. Il saggio di danza, il colloquio, la corsa, il film con il fratello, la colazione in famiglia, la sera al pub... insomma c'è di che incuriosirsi. Il tutto naturalmente con connotazioni da favola: va sempre tutto bene e non si rilevano (nei primi dieci capitoli) antagonisti degni di nota. Da questo punto di vista ho riscontrato un ritmo molto alto e una buona scorrevolezza globale.
Ho rilevato medio-buono il contenuto sulla base delle intenzioni iniziali dell'autrice. Qualcosa c'è, qualcosa meno in una marcata volontà probabilmente di creare qualcosa di positivo, piacevole, amabile per chiunque volesse accostarsi a questa lettura. Cionondimeno è necessario appuntare anche le piccole pecche narrative, nel tentativo di aiutare l'autore a correre ai ripari laddove si rilevasse carenza di sostanza.
Ambientazione
Ristorante a parte, in nessuna scena in particolare viene descritta l'ambientazione. Abbiamo una vaga idea di ogni luogo in cui sia apparsa Olivia: la sua camera, il suo salotto, il teatro, la scuola di ballo o cucina, la città in cui abita, il pub che frequenta. È tutto estremamente fumoso, anche se a conti fatti sono altri i prametri di cui si ha bisogno in storie come questa. Tutto sommato quindi non si dovrebbe rilevare tale mancanza di dettagli come un minus; piuttosto come una spinta da parte dell'autore a mettere a disposizione pochi tratti per volta e dare modo ai suoi lettori di immaginare come meglio ritiene ogni ambientazione.
A onore del vero devo evidenziare che ho letto testi in cui gli autori hanno sopperito alla mancanza di ambientazione con esplosioni di pura emotività e generose dinamiche psicolgiche a compensazione. Finezze che danno grande valore all'intera opera.
Descrizione personaggi
Dei personaggi veniamo a conoscenza solo attraverso le descrizioni e i racconti che ne fa Olivia. Conosciamo solo per alcuni i tratti somatici più evidenti (colore degli occhi, dei capelli, corporatura, altezza) e deduciamo dai loro discorsi qualcosa sul loro carattere. Non c'è una definizione specifica per ogni personaggio. Sono tutti assolutamente sempre molto positivi. Non si riscontrano sfumature di personalità specifiche che dipingano gli uni piuttosto che gli altri. A parità di frase enunciata, non saprei riconoscere chi potrebbe averla detta riferendosi a Olivia, ad esempio. Tutti potrebbero averle detto di volerle bene, tutti potrebbero averla sostenuta, tutti potrebbero averla elogiata. Ho sentito prepotente la mancanza di una connotazione psichica sia mentale che dedotta dalle reazioni di ognuno. Soltanto Olivia risalta per ambiguità. Mette in atto comportamenti "particolari" ad eventi assolutamente normali; risponde con reazioni negative ad azioni positive, con reazioni eccessivamente istintive ad accadimenti senza alcun peso empirico. Non sono riuscita a inquadrarla, la sua personalità è tale senza che ve ne sia motivazione a giustificarla.
Jhonatan è un secondo interrogativo. In dieci capitoli non dice che poche frasi e non fa che pochissimi gesti. Non emana fascino, sicurezza o autocontrollo, ma seppur queste doti vengano magnificate in più occasioni sia da Olivia (anche se sempre in modo ostentatamente negativo) che dalle sue amiche, basta un nonnulla perché esse si perdano rendendolo irascibile e aggressivo (confutando di fatto autocontrollo, sicurezza e fascino decantati inizialmente) fino a toccare limiti di umana accettazione.
Emotività
Come abbiamo già potuto valutare precedentemente, l'autrice si sofferma maggiormente sui tratti caratteriali ed emotivi di Olivia, dipingendola come una giovane di buona famiglia e tendenzialmente amata da tutti. Ha due genitori amorevoli, un fratello speciale, numerose amiche e amici a sostenerla, i bimbi delle due classi di danza e cucina che le vogliono un gran bene, l'ammirazione di Jhonatan: insomma è circondata da persone positive e sempre ben predisposte nei suoi riguardi.
Gli scatti emotivi della ragazza pertanto (così come comportamenti segnale di angoscia, quali il bere a ogni ora del giorno, fumare incautamente pur sapendo che nessuno vorrebbe che lei lo facesse, imprecare in numerose situazioni anche quando l'emergenza non lo richieda) suonano artificiosi e incoerenti con lo stile di vita di una giovane con tante e tali premesse positive. D'altro canto ella non ha che 19 anni, un'età in cui sarebbe giustificato un tale comportamento solo qualora ne avesse subite parecchie nella vita.
Narrazione e azioneSono numerosi gli accadimenti. Il saggio di danza, il colloquio, la corsa, il film con il fratello, la colazione in famiglia, la sera al pub... insomma c'è di che incuriosirsi. Il tutto naturalmente con connotazioni da favola: va sempre tutto bene e non si rilevano (nei primi dieci capitoli) antagonisti degni di nota. Da questo punto di vista ho riscontrato un ritmo molto alto e una buona scorrevolezza globale.
4) COMMENTO PERSONALE 12/20
Il mio voto è un 6.
Si sarà ormai inteso che non sono un'amante del genere, anche se ammetto che oramai lasciarsi emozionare da una storia d'amore è diventato per me pressoché impossibile. Il motivo è molto semplice: un tale argomento è stato così tanto ampiamnete sviscerato che riuscire a scovare una perla di rara originalità è impresa davvero ardua.
Naturalmente non bisogna mai rinunciare alla speranza.
Venendo a questo testo, ho avuto una sensazione molto marcata di aver già letto alcuni tra gli accadimenti occorsi a Olivia. Che si tratti dello scontro con il proprio futuro datore di lavoro, dell'incontro fortuito con lo stesso a orari improbabili, l'apparizione del bellccio di turno al termine di un evento importante.
Insomma dinamiche che non riescono più a emozionare come avrebbero fatto venti o trenta anni fa. I film commedia più romantici hanno fatto leva su figure maschili e femminili sempre molto forti, siamo quindi abituati a canoni molto alti, senza scomodare i grandi amori narrati dalle più affascinanti donne di altri tempi.
Avendo bene in mente ciò che si intende per "storia romantica" e (purtroppo e per fortuna) essendo ed essendo stata vorace e accanita lettrice dei più disparati generi letterari, quando mi accosto a una nuova storia d'amore lo faccio sempre con la speranza di rilevare una scintilla, grazie alla quale poter accendere questo fantomatico fuoco dell'interesse.
Non posso comunque non rendere merito all'autrice per il tentativo tanto "pulito" e positivo presente in questa opera che sottoposta alle dovute revisioni sono certa potrà accordarsi al gusto di tantissime persone che hanno certamente bisogno di storie simili. Non mi resta che augurare tutto il meglio a piccolaeli89 e farle il mio più sincero in bocca al lupo!
Si sarà ormai inteso che non sono un'amante del genere, anche se ammetto che oramai lasciarsi emozionare da una storia d'amore è diventato per me pressoché impossibile. Il motivo è molto semplice: un tale argomento è stato così tanto ampiamnete sviscerato che riuscire a scovare una perla di rara originalità è impresa davvero ardua.
Naturalmente non bisogna mai rinunciare alla speranza.
Venendo a questo testo, ho avuto una sensazione molto marcata di aver già letto alcuni tra gli accadimenti occorsi a Olivia. Che si tratti dello scontro con il proprio futuro datore di lavoro, dell'incontro fortuito con lo stesso a orari improbabili, l'apparizione del bellccio di turno al termine di un evento importante.
Insomma dinamiche che non riescono più a emozionare come avrebbero fatto venti o trenta anni fa. I film commedia più romantici hanno fatto leva su figure maschili e femminili sempre molto forti, siamo quindi abituati a canoni molto alti, senza scomodare i grandi amori narrati dalle più affascinanti donne di altri tempi.
Avendo bene in mente ciò che si intende per "storia romantica" e (purtroppo e per fortuna) essendo ed essendo stata vorace e accanita lettrice dei più disparati generi letterari, quando mi accosto a una nuova storia d'amore lo faccio sempre con la speranza di rilevare una scintilla, grazie alla quale poter accendere questo fantomatico fuoco dell'interesse.
Non posso comunque non rendere merito all'autrice per il tentativo tanto "pulito" e positivo presente in questa opera che sottoposta alle dovute revisioni sono certa potrà accordarsi al gusto di tantissime persone che hanno certamente bisogno di storie simili. Non mi resta che augurare tutto il meglio a piccolaeli89 e farle il mio più sincero in bocca al lupo!
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