Nome dell'opera: Sacrifice - the darkness
Autore: ArielMartini
Genere: Fantasia
Valutazione: primi 5 capitoli
Lettura: primi 10 capitoli
Punteggio: 75/100
Autore: ArielMartini
Genere: Fantasia
Valutazione: primi 5 capitoli
Lettura: primi 10 capitoli
Punteggio: 75/100
1) GRAMMATICA 11/25
Gli errori (tutti, tranne le segnalazioni sulla punteggiatura) verranno sommati. Il gruppo che comprenderà quelli di sintassi sarà moltiplicato per 2, di semantica per 1,5, di ortografia per 1. Una volta ottenuto il risultato esso sarà arrotondato per eccesso e in decimi sottratto al punteggio pieno di 25. In questo modo si darà maggior peso agli errori di sintassi, a seguire a quelli di semantica, in coda gli errori di ortografia.
Gli errori (tutti, tranne le segnalazioni sulla punteggiatura) verranno sommati. Il gruppo che comprenderà quelli di sintassi sarà moltiplicato per 2, di semantica per 1,5, di ortografia per 1. Una volta ottenuto il risultato esso sarà arrotondato per eccesso e in decimi sottratto al punteggio pieno di 25. In questo modo si darà maggior peso agli errori di sintassi, a seguire a quelli di semantica, in coda gli errori di ortografia.
Commento
La difficoltà maggiore per il lettore è stata dover "tradurre" le intenzioni dell'autore. Il testo è scritto tendenzialmente molto bene, ma commette peccati per assurdo di complessità. Il grado delle subordinazioni raggiunge livelli impensabili, costringendo il lettore a seguire pedissequamente ogni termine per non perdere il senso del tutto. Accade che le subordinate prendano in prestito di volta in volta il soggetto dalla subordinata precedente, concatenadosi fittamente e impedendo la naturale scissione dei pensieri. Una difficoltà di base nell'uso della punteggiatura ha semplicemente intensificato tale tratto stilistico, appesantendo i periodi più lunghi.
Di contra, l'autrice ha spesso frammentato il proprio testo adoperando nuovi capoversi, scindendo ragionamenti in atto e provocando da un lato l'interruzione tempestiva di un concetto che non riesce a raggiungere il proprio compimento; dall'altro ella ha composto paragrafi troppo deboli formalmente e semanticamente, impossibili a reggersi da soli.
Da un punto di vista strettamente semantico, a parte qualche piccola imprecisione, non sono state rilevate problematiche importanti.
I refusi ortografici sono pochi e comunque non riconducibili a lacune riguardanti la grammatica.
La punteggiatura va assolutamente rivista, poiché concausa di un risultato sintatticamente tanto ostico.
Devo segnalare che la volontà stilistica estremamente poetica e piacevole di sottendere determinate azioni (pensieri, parti del testo, ma anche soggetti) ha spesso creato dei buchi che il lettore da solo non sa colmare, proprio perché non si trova "nella testa" dell'autore. Vi è pertanto un uso quasi inconsapevole delle figure retoriche delle quali a volte non si è riuscito a cogliere il senso.
Di seguito il dettaglio.
La difficoltà maggiore per il lettore è stata dover "tradurre" le intenzioni dell'autore. Il testo è scritto tendenzialmente molto bene, ma commette peccati per assurdo di complessità. Il grado delle subordinazioni raggiunge livelli impensabili, costringendo il lettore a seguire pedissequamente ogni termine per non perdere il senso del tutto. Accade che le subordinate prendano in prestito di volta in volta il soggetto dalla subordinata precedente, concatenadosi fittamente e impedendo la naturale scissione dei pensieri. Una difficoltà di base nell'uso della punteggiatura ha semplicemente intensificato tale tratto stilistico, appesantendo i periodi più lunghi.
Di contra, l'autrice ha spesso frammentato il proprio testo adoperando nuovi capoversi, scindendo ragionamenti in atto e provocando da un lato l'interruzione tempestiva di un concetto che non riesce a raggiungere il proprio compimento; dall'altro ella ha composto paragrafi troppo deboli formalmente e semanticamente, impossibili a reggersi da soli.
Da un punto di vista strettamente semantico, a parte qualche piccola imprecisione, non sono state rilevate problematiche importanti.
I refusi ortografici sono pochi e comunque non riconducibili a lacune riguardanti la grammatica.
La punteggiatura va assolutamente rivista, poiché concausa di un risultato sintatticamente tanto ostico.
Devo segnalare che la volontà stilistica estremamente poetica e piacevole di sottendere determinate azioni (pensieri, parti del testo, ma anche soggetti) ha spesso creato dei buchi che il lettore da solo non sa colmare, proprio perché non si trova "nella testa" dell'autore. Vi è pertanto un uso quasi inconsapevole delle figure retoriche delle quali a volte non si è riuscito a cogliere il senso.
Di seguito il dettaglio.
Punteggio
Sintassi: 52 x 2 = 104
Semantica: 6 x 1,5 = 9
Ortografia: 20 x 1 = 20
Tot: 133 = - 14 punti
Sintassi: 52 x 2 = 104
Semantica: 6 x 1,5 = 9
Ortografia: 20 x 1 = 20
Tot: 133 = - 14 punti
- Sintassi (errori evidenziati in numero) 1 (errore nei termini, ciò che viene definito Prologo di fatto non lo è)
3 (frase stilisticamente contorta)
1 (proposizione reggente di troppo)
1 (scorretta delimitazione di un inciso tramite virgole)
1 (mancata concordanza di verbi)
4 (il segno di interpunzione precedente al periodo rende la frase sconclusionata da un punto di vista strettamente sintattico. Periodo impossibile: composto da sole subordinate e mancante di reggente)
3 (uso scorretto di una congiunzione avversativa)
3 (scissione incongruente, tramite nuovo capoverso, di un periodo di senso compiuto, con la conseguente formazione di un frasi discontinue e imprecise)
3 (mancato corsivo)
1 (brusco passaggio da una forma passiva alla forma attiva all'interno di un medesimo periodo)
18 (uso improprio della "d" eufonica)
1 (per termini con minima frequenza nella nostra lingua è facile rilevarne ridondanza all'interno del medesimo capitolo)
1 (mancata concordanza di genere di un aggettivo con il termine cui dovrebbe unirsi)
4 (ridondante ripetizione a distanza troppo ravvicinata e mancata sostituzione adeguata)
1 (manca un articolo determinativo)
1 (errore in un tempo verbale)
1 (segnalazione di troppo)
1 (mancata concordanza di numero tra soggetto e verbi)
1 (ingiustificabile ed errata virgola a dividere il soggetto dal suo predicato)
1 (aggettivo adoperato in luogo di un sostantivo)
1 (mancata concordanza in presenza di una congiunzione coordinante)
- Semantica (errori evidenziati in numero) 1 (imprecisione semantica)
2 (aggiunta nel narrato di slang del parlato non consoni al contesto)
1 (presenza del termine "seh" inesistente, quale interiezione)
1 (scorrettezza semantica)
1 (presenza del termine "mhn" inesistente, quale interiezione)
- Ortografia (errori evidenziati in numero) 1 (maiuscola di troppo)
1 (errore ortografico per "sè" in luogo di "sé")
1 (refuso per "sensazione" in luogo di "sensazioni")
6 (manca una maiuscola)
5 (refuso, ".." in luogo dei tre canonici punti di sospensione)
2 (refuso, manca uno spazio)
1 (errore ortografico per "potè" in luogo di "poté")
1 (refuso per "leggero eco" in luogo di "leggera eco")
1 (refuso per "gambe e braccia più lunghi" in luogo di "più lunghe")
1 (refuso, c'è uno spazio di troppo)
3 (frase stilisticamente contorta)
1 (proposizione reggente di troppo)
1 (scorretta delimitazione di un inciso tramite virgole)
1 (mancata concordanza di verbi)
4 (il segno di interpunzione precedente al periodo rende la frase sconclusionata da un punto di vista strettamente sintattico. Periodo impossibile: composto da sole subordinate e mancante di reggente)
3 (uso scorretto di una congiunzione avversativa)
3 (scissione incongruente, tramite nuovo capoverso, di un periodo di senso compiuto, con la conseguente formazione di un frasi discontinue e imprecise)
3 (mancato corsivo)
1 (brusco passaggio da una forma passiva alla forma attiva all'interno di un medesimo periodo)
18 (uso improprio della "d" eufonica)
1 (per termini con minima frequenza nella nostra lingua è facile rilevarne ridondanza all'interno del medesimo capitolo)
1 (mancata concordanza di genere di un aggettivo con il termine cui dovrebbe unirsi)
4 (ridondante ripetizione a distanza troppo ravvicinata e mancata sostituzione adeguata)
1 (manca un articolo determinativo)
1 (errore in un tempo verbale)
1 (segnalazione di troppo)
1 (mancata concordanza di numero tra soggetto e verbi)
1 (ingiustificabile ed errata virgola a dividere il soggetto dal suo predicato)
1 (aggettivo adoperato in luogo di un sostantivo)
1 (mancata concordanza in presenza di una congiunzione coordinante)
- Semantica (errori evidenziati in numero) 1 (imprecisione semantica)
2 (aggiunta nel narrato di slang del parlato non consoni al contesto)
1 (presenza del termine "seh" inesistente, quale interiezione)
1 (scorrettezza semantica)
1 (presenza del termine "mhn" inesistente, quale interiezione)
- Ortografia (errori evidenziati in numero) 1 (maiuscola di troppo)
1 (errore ortografico per "sè" in luogo di "sé")
1 (refuso per "sensazione" in luogo di "sensazioni")
6 (manca una maiuscola)
5 (refuso, ".." in luogo dei tre canonici punti di sospensione)
2 (refuso, manca uno spazio)
1 (errore ortografico per "potè" in luogo di "poté")
1 (refuso per "leggero eco" in luogo di "leggera eco")
1 (refuso per "gambe e braccia più lunghi" in luogo di "più lunghe")
1 (refuso, c'è uno spazio di troppo)
- Punteggiatura
(vi è la totale assenza di punteggiatura a conclusione del discorso diretto)
(la scorretta collocazione delle virgole impedisce il fluire della lettura)
(mancanza della punteggiatura adeguata all'interno della narrazione)
56 (uso del segno meno, in luogo del trattino lungo alto corretto a delimitazione dei pensieri)
(vi è la totale assenza di punteggiatura a conclusione del discorso diretto)
(la scorretta collocazione delle virgole impedisce il fluire della lettura)
(mancanza della punteggiatura adeguata all'interno della narrazione)
56 (uso del segno meno, in luogo del trattino lungo alto corretto a delimitazione dei pensieri)
2) LINEARITÀ DEL TESTO 25/30
Per ogni gruppo, verrà assegnato un punteggio in decimi, spiegato all'interno della valutazione. La somma del punteggio di ogni gruppo corrisponderà al voto finale per questo parametro.
Per ogni gruppo, verrà assegnato un punteggio in decimi, spiegato all'interno della valutazione. La somma del punteggio di ogni gruppo corrisponderà al voto finale per questo parametro.
- Coerenza interna 8/10
A parte le piccole difficoltà dovute agli arzigogoli grammaticali (a causa dei quali in alcune circostanze si perde il filo della storia) ho riscontrato una velata perdita di coerenza solo in "Cap 3: Promesse e bugie". In questo capitolo infatti per un istante si perde il senso del tempo e non si comprende a fondo la linearità degli eventi: quando accade "quella tal cosa" e se quella determinata scena appare prima o dopo la descrizione che ne viene fatta.
All'inizio dello stesso viene data immediata informazione che la conversazione in atto tra i tre fratelli sta avvenendo da quando Amdir e Narwain sono rientrati a palazzo. Non c'è menzione che questi abbiano potuto compiere altre azioni se non quella di confrontarsi immediatamente. Di fatto però, dopo qualche capoverso veniamo di nuovo informati che "appena rientrato a palazzo Amdir si era rifugiato nei suoi appartamenti", creando un piccolissimo flashback, che però non collima con la prima versione.
Da quel momento in poi appare tutto fumoso, non potendo comprendere appieno la successione cronologica dei fatti visto che, se Amdir per prima cosa al rientro si è chiuso in camera, come ha potuto essere interrotto (nei pensieri o nella realtà) da Imlach?
A parte le piccole difficoltà dovute agli arzigogoli grammaticali (a causa dei quali in alcune circostanze si perde il filo della storia) ho riscontrato una velata perdita di coerenza solo in "Cap 3: Promesse e bugie". In questo capitolo infatti per un istante si perde il senso del tempo e non si comprende a fondo la linearità degli eventi: quando accade "quella tal cosa" e se quella determinata scena appare prima o dopo la descrizione che ne viene fatta.
All'inizio dello stesso viene data immediata informazione che la conversazione in atto tra i tre fratelli sta avvenendo da quando Amdir e Narwain sono rientrati a palazzo. Non c'è menzione che questi abbiano potuto compiere altre azioni se non quella di confrontarsi immediatamente. Di fatto però, dopo qualche capoverso veniamo di nuovo informati che "appena rientrato a palazzo Amdir si era rifugiato nei suoi appartamenti", creando un piccolissimo flashback, che però non collima con la prima versione.
Da quel momento in poi appare tutto fumoso, non potendo comprendere appieno la successione cronologica dei fatti visto che, se Amdir per prima cosa al rientro si è chiuso in camera, come ha potuto essere interrotto (nei pensieri o nella realtà) da Imlach?
- Capacità espressiva 8/10
Più che ottima la capacità espressiva, ho trovato ogni personaggio coerente e presente nelle proprie azioni. La resa della dualità tra le forze contrastanti – tra purezza, castità e onore, e lussuria, lascivia e malizia – è perfetta, in una impeccabile dimostrazione di talento espressivo. Avrei probabilmente gradito qualche capitolo in più sulla "stasi", sulla situazione precedente al "battesimo" di Amdir alle Creature senza Volto, così da poterne cogliere appieno il cambiamento nel carattere, nella personale inclinazione; invece è accaduto tutto troppo in fretta, lasciandomi giusto il tempo di capire l'accaduto.
Più che ottima la capacità espressiva, ho trovato ogni personaggio coerente e presente nelle proprie azioni. La resa della dualità tra le forze contrastanti – tra purezza, castità e onore, e lussuria, lascivia e malizia – è perfetta, in una impeccabile dimostrazione di talento espressivo. Avrei probabilmente gradito qualche capitolo in più sulla "stasi", sulla situazione precedente al "battesimo" di Amdir alle Creature senza Volto, così da poterne cogliere appieno il cambiamento nel carattere, nella personale inclinazione; invece è accaduto tutto troppo in fretta, lasciandomi giusto il tempo di capire l'accaduto.
- Definizione dello stile 9/10
La tecnica è assolutamente ben definita, non fosse stato per qualche scivolone sintattico, probabilmente le sfumature stilistiche proprie di questa autrice sarebbero state assolutamente impattanti. Ciò non le ha comunque impedito di condurre l'opera superbamente, accompagnando il lettore in ogni nuova scena grazie alle mirabili capacità di cui è dotata.
La tecnica è assolutamente ben definita, non fosse stato per qualche scivolone sintattico, probabilmente le sfumature stilistiche proprie di questa autrice sarebbero state assolutamente impattanti. Ciò non le ha comunque impedito di condurre l'opera superbamente, accompagnando il lettore in ogni nuova scena grazie alle mirabili capacità di cui è dotata.
3) CONTENUTO 24/25Cercherò
di assegnare un punteggio quantomai coerente con uno dei
quattro gruppi sopraccitati. Una volta assegnato un gruppo
(Scarso, Sufficiente, Buono, Eccellente), segnalerò le
motivazioni per attribuire un punteggio piuttosto che un altro
all'interno del range di riferimento. Il numero che verrà fuori
sarà il risultato di un'analisi, per quanto possibile,
oggettiva.
- Eccellente
Ho rilevato numerosissime influenze letterarie in una sensazione di perpetuo déjà-vù.
Una volta, un uomo saggio mi ha detto che non è più possibile costruire nuove trame, che ogni possibile narrazione è già stata precedentemente dipanata. Insomma, quel che verrà dopo non è che l'eco di ciò che è già stato scritto da qualcuno.
Un lettore estemporaneo potrà cogliere tratti originali e vivide sfumature in ogni testo, mentre un lettore preparato coglierà tonalità già saggiate, valuterà le esperienze e le sensazioni come fossero il ritratto artefatto di una realtà già vissuta precedentemente.
Nulla però impedisce di godere comunque di un ritratto: per quanto esso non sia effettivamente ciò che ritrae, appartiene comunque alla categoria delle arti.
AmbientazioneOgni luogo è stato magistralmente descritto, regalando una visualizzazione pressoché perfetta di ogni singolo posto in cui si sia posato occhio.
Descrizione personaggi
Ogni personaggio è assolutamente credibile; i pochi descritti hanno caratteri e caratteristiche amabili, altri posseggono sfumature di deprecabile e infida predisposizione. Ciò che però appare evidente per tutti è il fascino che essi emanano. Ognuno a proprio modo crea attrattiva, curiosità, voglia di saperne e volerne ancora, in un susseguirsi di nuovi desideri.
Emotività
Come detto in precedenza, ho trovato la predisposizione dell'autrice alla descrizione dello stato emotivo dei propri personaggi estremamente buona. Posso fare un unico appunto riguardo questo parametro e si riferisce all'impatto che ella cerca di suscitare nei suoi lettori. La storia non è che alle sue battute iniziali, eppure il climax non è ascendente; basti pensare alla non convenzionale esperienza che appena nel "Cap 2" Amdir vive in modo estremamente profondo: il lettore non conosce ancora a fondo questo personaggio, non ha avuto il tempo materiale per formulare un giudizio su di lui. Non gli si è ancora affezionato né sa se potrà affidarsi a lui o valutarlo come un debole semplicemente compatendolo per la scarsissima resistenza agli eventi.
Tornando al climax, sembra quasi che i colpi di scena siano costanti e distribuiti lungo una linea temporale che segue tutto il testo. Questi artifizi abituano il lettore, il quale dopo poco ne chiederà di più impattanti e non ne avrà mai abbastanza: egli vorrà provare emozioni uniche di volta in volta e resterà estremamente deluso se la trama dovesse calare di tensione da un momento all'altro.
Tra tutti, credo che questo sia il maggior punto debole del testo, anche se sono convinta che il talento dell'autrice saprà mantenere sempre alto lo stato emotivo del lettore, precipitandolo in un vortice di piena soddisfazione. E quanto meno, questo è ciò che mi auguro riuscirà a fare per l'intera opera.
Narrazione e azione
Il susseguirsi delle azioni è incalzante, interessante e foriero di buona suspance. Anche in questo caso devo segnalare la presenza in ogni capitolo della volontà studiata di stupire il lettore; e ci vuol grande maestria per riuscire a farlo fino in fondo, concludendo l'intera opera con un grande effetto finale. Le premesse sono ottime alla lettura dei primi dieci capitoli.
Ho rilevato numerosissime influenze letterarie in una sensazione di perpetuo déjà-vù.
Una volta, un uomo saggio mi ha detto che non è più possibile costruire nuove trame, che ogni possibile narrazione è già stata precedentemente dipanata. Insomma, quel che verrà dopo non è che l'eco di ciò che è già stato scritto da qualcuno.
Un lettore estemporaneo potrà cogliere tratti originali e vivide sfumature in ogni testo, mentre un lettore preparato coglierà tonalità già saggiate, valuterà le esperienze e le sensazioni come fossero il ritratto artefatto di una realtà già vissuta precedentemente.
Nulla però impedisce di godere comunque di un ritratto: per quanto esso non sia effettivamente ciò che ritrae, appartiene comunque alla categoria delle arti.
AmbientazioneOgni luogo è stato magistralmente descritto, regalando una visualizzazione pressoché perfetta di ogni singolo posto in cui si sia posato occhio.
Descrizione personaggi
Ogni personaggio è assolutamente credibile; i pochi descritti hanno caratteri e caratteristiche amabili, altri posseggono sfumature di deprecabile e infida predisposizione. Ciò che però appare evidente per tutti è il fascino che essi emanano. Ognuno a proprio modo crea attrattiva, curiosità, voglia di saperne e volerne ancora, in un susseguirsi di nuovi desideri.
Emotività
Come detto in precedenza, ho trovato la predisposizione dell'autrice alla descrizione dello stato emotivo dei propri personaggi estremamente buona. Posso fare un unico appunto riguardo questo parametro e si riferisce all'impatto che ella cerca di suscitare nei suoi lettori. La storia non è che alle sue battute iniziali, eppure il climax non è ascendente; basti pensare alla non convenzionale esperienza che appena nel "Cap 2" Amdir vive in modo estremamente profondo: il lettore non conosce ancora a fondo questo personaggio, non ha avuto il tempo materiale per formulare un giudizio su di lui. Non gli si è ancora affezionato né sa se potrà affidarsi a lui o valutarlo come un debole semplicemente compatendolo per la scarsissima resistenza agli eventi.
Tornando al climax, sembra quasi che i colpi di scena siano costanti e distribuiti lungo una linea temporale che segue tutto il testo. Questi artifizi abituano il lettore, il quale dopo poco ne chiederà di più impattanti e non ne avrà mai abbastanza: egli vorrà provare emozioni uniche di volta in volta e resterà estremamente deluso se la trama dovesse calare di tensione da un momento all'altro.
Tra tutti, credo che questo sia il maggior punto debole del testo, anche se sono convinta che il talento dell'autrice saprà mantenere sempre alto lo stato emotivo del lettore, precipitandolo in un vortice di piena soddisfazione. E quanto meno, questo è ciò che mi auguro riuscirà a fare per l'intera opera.
Narrazione e azione
Il susseguirsi delle azioni è incalzante, interessante e foriero di buona suspance. Anche in questo caso devo segnalare la presenza in ogni capitolo della volontà studiata di stupire il lettore; e ci vuol grande maestria per riuscire a farlo fino in fondo, concludendo l'intera opera con un grande effetto finale. Le premesse sono ottime alla lettura dei primi dieci capitoli.
4) COMMENTO PERSONALE 15/20
Il mio voto è un 7 e mezzo.
Non ho assegnato un punteggio più alto per questa prepotente sensazione di "già visto", "già letto", "già visualizzato" prima. La sensazione è stata estremamente forte e non ho potuto non tenerne conto, per quanto la storia sia stata interessante ed efficacemente condivisa.
L'autrice è stata molto brava a riproporre su carta la tentazione più pura, i primi sentimenti di invaghimento, l'insoddisfazione, l'audacia, ma anche le infide e licenziose lotte interne per detenere il potere. C'è cameratismo, c'è sicurezza, c'è anche indubbia compartecipazione e una vena di profonda "realtà" a partire soprattuto dai momenti in cui Amdir parte per incontrare il Tris Megisto. Uno dei personaggi più affascinanti non può che essere Nimheil, infatti, al cospetto del quale Amdir stesso scompare, così come tutti i personaggi descritti fino alla sua comparsa.
Complessivamente è un testo che scivola bene, lascia un ottimo sapore in bocca e una punta di sete: quella giusta affinché si renda necessario seguitare a leggere, per soddisfare quella di conoscenza.
Non posso che augurarmi tutto il meglio per questa brava autrice, sperando riesca a pubblicare il suo testo anche attraverso i canali convezionali!
In bocca al lupo, ArielMartini!
Non ho assegnato un punteggio più alto per questa prepotente sensazione di "già visto", "già letto", "già visualizzato" prima. La sensazione è stata estremamente forte e non ho potuto non tenerne conto, per quanto la storia sia stata interessante ed efficacemente condivisa.
L'autrice è stata molto brava a riproporre su carta la tentazione più pura, i primi sentimenti di invaghimento, l'insoddisfazione, l'audacia, ma anche le infide e licenziose lotte interne per detenere il potere. C'è cameratismo, c'è sicurezza, c'è anche indubbia compartecipazione e una vena di profonda "realtà" a partire soprattuto dai momenti in cui Amdir parte per incontrare il Tris Megisto. Uno dei personaggi più affascinanti non può che essere Nimheil, infatti, al cospetto del quale Amdir stesso scompare, così come tutti i personaggi descritti fino alla sua comparsa.
Complessivamente è un testo che scivola bene, lascia un ottimo sapore in bocca e una punta di sete: quella giusta affinché si renda necessario seguitare a leggere, per soddisfare quella di conoscenza.
Non posso che augurarmi tutto il meglio per questa brava autrice, sperando riesca a pubblicare il suo testo anche attraverso i canali convezionali!
In bocca al lupo, ArielMartini!
Nessun commento:
Posta un commento