La storia che viene raccontata "parallelamente" alle dinamiche di questo blog si sviluppa come un vero e proprio racconto. Creato il contesto adatto, il luogo dove alcuni protagonisti intrecceranno le loro storie, con l'andare del tempo tutti i racconti taggati con il termine che dà il titolo a questa pagina costituiranno una vera e propria trama. Tra i vari incontri e collaborazioni con altri blog, ci saranno piccole "bolle senza tempo" dentro le quali alcuni protagonisti continueranno a vivere. In questa pagina l'introduzione al luogo che ospiterà la storia e a mano a mano più sotto verranno elencati tutti i link ai vari episodi.
Buona lettura!
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Ambientazione - Il Cafè Littéraire
Il paesaggio è verdeggiante e il Café ha preso forma in una grande villa coloniale color crema. I dettagli delle porte e degli infissi sono di un bianco cangiante, il quale a seconda della direzione dei raggi del sole regala sfumature avorio o perla. Un prato verde scuro si estende tutt'intorno all'edificio che è abbracciato a nord-est da un rigoglioso bosco. A sud-ovest si apre il mare più blu che si sia mai visto.
La mia porta d'ingresso preferita è la vetrata sul retro, quella che guarda l'oceano da una parte e il bosco dall'altra. Proprio da lì riesco a vedere tutte le stanze per gli incontri lettarari. Tenendo le spalle al sole, entro decisa varcando la vetrata trovandomi in una grande sala rotonda che mi accoglie. Alla mia sinistra c'è la Classic Room. Lo so perché ho imparato a riconoscere le stanze dal legno, dagli intarsi e dal colore delle loro porte. Questa infatti è di mogano scuro, liscia e lucida, ha la cornice sagomata ad ospitare un vetro squadrato posto nella parte alta e centrale della stessa. La maniglia è dorata con un'impugnatura che "accoglie" il palmo della mano. Segue la Modern Room. La porta è in betulla chiaro spazzolato per i due terzi della sua lunghezza, la parte centrale ospita una striscia di vetro opaco. La maniglia è a pomello, dorata. La terza porta è in rovere sbiancato e a differenza delle prime due è ad arco e non ha vetri. E' una porta massiccia, che ha molto da raccontare: si apre sulla Vintage Room, infatti. Ha la maniglia argentata e a forma di onda.
La metà della stanza rotonda in cui mi trovo è superata. Davanti a me c'è un grande corridoio che in questo momento non ho intenzione di esplorare. Decido quindi di continuare il giro e vado avanti. Appena accanto al corridoio c'è una porta ricca di arzigogoli, sembra avere uno stile orientaleggiante: è in ciliegio con venature rossicce. Ha la forma di un arco, ma termina in alto con una punta. Al centro ospita una vetrata multicormatica anch'essa a punta per seguire la cornice. La maniglia a forma di diamante è di vetro e porta direttamente alla Bohemian Room. La penultima porta è completamente in vetro trasparente, ma per un gioco di luci non si riesce a vedere l'interno: riflette sempre il sole! Non si capisce come faccia a reggersi, sembra eterea, posta lì senza alcun cardine. Non ha nemmeno la maniglia, l'unico modo per varcarne la soglia ed entrare nella Minimal Room è spingerla. L'ultima porta alla mia estrema destra è in larice bianco e ospita al centro due vetri trasparenti. Presenta il legno scrostato, ma credo sia una caratteristica voluta. Nella maniglia ci si può specchiare per quanto è lucida. E' una sfera d'argento, girando la quale si entra direttamente nella Shabby Chic Room.
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Episodio I - Intrecci
Ha il colore del mare. Il suo maggiolino ha il colore del mare all'alba. E' turchese con venature rosa ruggine date dal tempo. Forse non è il più bello del mondo, ma è suo e la porta dove vuole. Un sorriso a salutare i raggi del sole che filtrano tra gli alberi e un sospiro lieve pensando a quanto sia rilassante quella strada sterrata piena di verde.
♦Episodio II - Dietro una porta
Le ragazze si dividono in gruppi senza fiatare. Le prime a scomparire sono Francesca P., Manuela, Angela e Michela che avevano scelto la porta al centro. Seguono a ruota An, Vanessa, Elena e Valeria che si chiudono la porta di sinistra alle spalle. Quindi è il turno delle ultime: Mary, Silvia e Francesca, le quali si accingono a varcare quella di destra.
Episodio III - Sogni, gufi, cannella e inviti
<<Io sono certa di aver visto un coniglio col panciotto>> si ostina Francesca P., ormai stanca di ripetere per l'ennesima volta quel che è successo subito prima di salvarsi dall'enorme orologio a cipolla.
Le quattro ragazze non riescono a credere a ciò che è accaduto e si convincono sempre più che scappar via da quel luogo sia la cosa più giusta da fare. C'è però un problema: sembra proprio si siano chiuse in una dispensa e la porta pare bloccata.
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Episodio IV - Realtà di fatto
<<Ah, sì? Sapete allora io che faccio?>> riprende improvvisamente An <<Mi butto!>> e dopo essersi tolta le scarpe e aver fatto un respiro profondo, si tuffa nell'acqua cobalto.
Le altre non riescono a credere ai propri occhi. La loro compagna riemerge, si sposta i capelli fradici dal viso e ride di gusto, sventolando le braccia invitando le sue amiche a seguirla.
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Intermezzo I - Come nasce un buon Cafè (alla panna)
E' stato come un lampo.
Silvia esce dalla sua auto appena parcheggiata di fronte al grande casale. Nota svogliatamente le altre auto lì ferme, ma si domanda come mai non ci sia qualcuno nei paraggi! La giornata è limpida e l'orario ormai permette una piacevole sosta al sole. Si appoggia al cofano e con la mano destra tamburella sulla borsa appoggiata alla spalla. La giovane non sa che fare, né dove dirigersi...
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Intermezzo II - Zero Zero Zia
Era stata in piedi tutta la notte ed aveva dovuto lavorare anche quel giorno. La mattina era passata lenta e nonostante avesse fatto di tutto per resistere, alla fine aveva ceduto e si era presa le ultime due ore di permesso per potere rincasare prima.
Non riusciamo a venir fuori, aiutaci!
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Intermezzo III - Curiosity killed... le chat!
...che poi alla fine, lei mica voleva andarci? Insomma non si aspettava di restare invischiata in quella assurda storia senza capo né coda!
No, no. Lei voleva solo andar lì, fare ciò che doveva, condividere convivialmente, spizzicare un po', convenire su taluni passi di quel libro, annuire quando necessario ed infine congedarsi con le guance rosse ed un soddisfatto sorriso radioso sulle labbra.
E invece adesso era circondata da un numero indefinito di donne (alcune messe meglio, altre peggio) che la fissavano con tanto d'occhi dall'alto dei loro discinti vestitini improvvisati con foglie e fiori, rametti e conchiglie - conchiglie? Ma scherziamo?!?.
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