lunedì 15 gennaio 2018

[Valutazione] Tu sei - giuliettaStA



Nome dell'opera: Tu sei
Autore: giuliettaStA
Genere:
storia d'amore
Valutazione: primi 5 capitoli
Lettura: primi 10 capitoli (escluso "Istruzioni per l'uso")
Punteggio: 80/100

1) GRAMMATICA 22/25
Gli errori (tutti, tranne le segnalazioni sulla punteggiatura) verranno sommati. Il gruppo che comprenderà quelli di sintassi sarà moltiplicato per 2, di semantica per 1,5, di ortografia per 1. Una volta ottenuto il risultato esso sarà arrotondato per eccesso e in decimi sottratto al punteggio pieno di 25. In questo modo si darà maggior peso agli errori di sintassi, a seguire a quelli di semantica, in coda gli errori di ortografia.

CommentoIl problema più grave è risultato derivare dalla punteggiatura. Ricercata e utile inizialmente, quanto inadoperata, ridondante o sovrabbondante successivamente. Non posso però dire di aver riscontrato lacune dal punto di vista grammaticale. Certo, ci sono slang dialettali e frasi idiomatiche non sempre in linea con l'idea che mi sono fatta della storia, nulla che però stoni con l'intero contesto. L'idea generale è che si potrebbe provare ad affinare i dialoghi, pulire il testo dai vezzeggiativi linguistici troppo colloquiali e correggere la punteggiatura, per avere un buon prodotto. Di seguito il dettaglio degli errori riscontrati, utile naturalmente solo all'autrice. Tutti gli altri potranno saltare questo passaggio e leggere direttamente il punto successivo.

Punteggio
Sintassi: 10 x 2 = 20
Semantica: 2 x 1,5 = 3
Ortografia: 4 x 1 = 4
Tot: 27 = -3 punti
- Sintassi (errori evidenziati in numero)
1
(pronome relativo lontano dal termine cui si riferisce)
1 (non contato) (non ho compreso a il senso di "labbra carnose, che si toccano come due amanti nel chiudersi delle consonanti")
1
(ripetizione di complemento di specificazione attraverso la particella pronominale "ne" in uso quale complemento indiretto)
1 (in presenza della frase idiomatica "far da padrone", ho storto il naso per l'uso del genere femminile. Consiglio di modificare il periodo e utilizzare una circonlocuzione più aggraziata, eliminando l'articolo determinativo femminile con funzione sostantivante)
1 (ripetizione del medesimo termine all'interno dello stesso paragrafo. La ridondanza appare evidente poiché il termine non è di uso comune, pertanto salta all'occhio più di ogni qualsiasi altro. Vi sono parecchie ripetizioni, questa segnalata, però, non era ad uso rafforzativo, come la maggior parte delle volte in cui lo stratagemma viene adoperato.)
1 (uso di un verbo al singolare in luogo di una pluralità di soggetti)
2 (di norma, all'interno di una narrazione, sarebbe auspicabile adoperare il corsivo per termini non ancora entrati a far parte del nostro linguaggio. Ancor più per modi di dire ed esclamazioni)
1 (all'interno di una frase, vi è la presenza di un elenco di azioni riferentisi per una parte al soggetto corretto e in ultimo ad un paradossale soggetto errato)
1 (aggiunta inappropriata della particella riflessiva "si")
1 (uso del pronome relatino "che" in luogo della corretta congiunzione "ché", con successiva perdita di senso compiuto all'interno della frase)

- Semantica (errori evidenziati in numero)
1
(presenza del termine "seh" inesistente, quale interiezione)
1 (presenza del termine "sciallo" inesistente, quale aggettivo) 

- Ortografia (errori evidenziati in numero)
1 (errore ortografico per "riincontrare" in luogo di "rincontrare")
1 (errore ortografico per "finchè" in luogo di "finché")
1 (refuso di una "E' " al posto di "È")
1 (errore ortografico per "clichè" in luogo di "chiché")

- Punteggiatura (segnalazioni evidenziate in numero)
4
(inelegante virgola a dividere l'aggettivo dal sostantivo cui si riferisce)
1 (ridondante virgola adoperata prima di una congiunzione)
3 (delimitazione forzata di una circonlocuzione che sarebbe dovuta rimanere libera da vincoli)
1 (mancata delimitazione di una proposizione subordinata tra due virgole con conseguente lettura "a cascata")
1 (in presenza di più proposizioni all'interno di un periodo vi è la completa mancanza di punteggiatura)
1 (due punti di sospensione in luogo dei tre corretti)
3 (gradito un punto esclamativo in presenza di un'esclamazione)
1 (preferibile l'uso del punto e virgola in presenza di un elenco di pensieri compositi e ben strutturati)
(a partire del terzo capitolo c'è una forte tendenza a sopprimere la punteggiatura o ad aggiungerne dove non richiesta, con conseguente difficoltà di lettura e/o comprensione del testo e una pesantezza data purtroppo dai periodi a volte troppo lunghi.)

2) LINEARITÀ DEL TESTO 26/30Per ogni gruppo, verrà assegnato un punteggio in decimi, spiegato all'interno della valutazione. La somma del punteggio di ogni gruppo corrisponderà al voto finale per questo parametro.

- Coerenza interna 10/10
Questa è una storia la cui narrazione si dipana attraverso salti (più o meno ampi) avanti e indietro sul filo temporale della storia. È possibile ricostruirne la struttura, rifacendosi semplicemente alla data apposta a inizio capitolo.
Nonostante l'uso di un punto di vista a focalizzazione interna variabile, l'autrice ha comunque scelto di distinguere il punto di vista della protagonista femminile Beatrice, da quello maschile Andrea, per il quale la segnalazione è evidente con nome apposto a inizio capitolo. La storia è ambientata in epoca moderna e i salti temporali non superano i 7-8 anni (almeno nei capitoli che ho letto).
L'intento dell'autrice è oltremodo chiaro e questo obiettivo appare tale anche al lettore. Ho apprezzato la volontà di dare leggerezza al testo, quando Beatrice è una adolescente; renderlo più impegnato, profondo, pieno, quando invece, da adulta, affronta il distacco e sceglie la strada più complicata, che la rende donna in quanto tale.
Andrea è tanto un ventenne superficiale, disilluso, sicuro, quanto successivamente un uomo consapevole. Tale consapevolezza, arrivata evidentemente troppo tardi, non sembra comunque mutare i suoi comportamenti.
Purtroppo non si può parlare di ambientazione, epoca storica particolare, personaggi di contorno con un peso specifico tali da risultare rilevanti né c'è effettivamente un raggio d'azione che racconti qualcosa di più che di semplici incontri. Pertanto, in quei contesti non si può parlare di coerenza interna. Ciò che emerge preponderante è l'emotività, in un flusso costante che intreccia tutti i capitoli. Per quest'ultima, data la crescita personale dei protagonisti, non si può che assegnare voto pieno.

- Capacità espressiva 8/10
L'autrice si diverte a giocare con le parole, le rincorre, le afferra, prova a farle proprie, alcune volte riuscendo, altre invece meno. Ci sono momenti specifici all'interno della narrazione (il capitolo 6 ne è un esempio) in cui l'emotività è fortemente protagonista, sentita, rotonda: capitoli in cui il lavoro è davvero molto buono.  In alcuni specifici punti, invece, sembra che si spinga troppo. Ci sono momenti in cui il lettore ha bisogno di una pausa emotiva, in cui necessita di un momento per riflettere su ciò che sta accadendo. Che si tratti di conoscere i particolari di un certo ambiente, di uno specifico amico o di soffermarsi sulla cornice, per poter mettere a fuoco l'immenso impatto emotivo che gli si sta chiedendo di digerire. E, invece, la carenza dei tanti piccoli salvagenti a contorno alla storia provoca l'effetto opposto.
Se dovessi fare un esempio pratico, direi che è come se avessi sentito sulla pelle la piacevole carezza dell'acqua calda, mentre fuori fa freddo. Eppure, per quanto sia di mio gradimento, questa doccia bollente non potrà soddisfarmi per ore e ore e ore. Arriverà il momento in cui deciderò di lasciarmi abbracciare da un asciugamano asciutto, perché ho bisogno anche di altro.
In questa storia le emozioni sono tante, descritte molto bene, e inserite in ogni momento, anche quando non sarebbe opportuno leggerne. Il fatto è che a volte, vorrei soltanto poter staccare e riposare il cuore.

- Definizione dello stile 8/10Riesco a percepire uno stile definito, anche se sono certa l'autrice potrebbe puntare ad affinarne la tecnica personale. Non è uno stile descrittivo in senso stretto, ma lo diviene quando si tratta di comunicazione empatica. Sembra che voglia a tutti i costi arrivare al cuore del lettore, e ci riesce, anche se, oltre questo ambito, non ho riscontrato tratti specifici che mi indichino la presenza di quella specifica autrice.
3) CONTENUTO 18/25Cercherò di assegnare un punteggio quantomai coerente con uno dei quattro gruppi sopraccitati. Una volta assegnato un gruppo (Scarso, Sufficiente, Buono, Eccellente), segnalerò le motivazioni per attribuire un punteggio piuttosto che un altro all'interno del range di riferimento. Il numero che verrà fuori sarà il risultato di un'analisi, per quanto possibile, oggettiva. 

- Buono
C'è una preponderanza di emozioni, con la netta sensazione di starsi perdendo dettagli anche importanti.
Ambientazione
L'autrice ha, con grande originalità a mio parere, segnalato all'interno della storia alcuni specifici luoghi. Che si tratti di pub, ristoranti, bar, ella non ha fatto altro che adoperarli come ambientazione di alcuni specifici accadimenti. Ed è così che possiamo vedere il luogo in cui Andrea e Beatrice hanno sentito per la prima volta l'uno la presenza dell'altro (sguardi a parte, naturalmente). "Pierrot Le Fou" è il locale in cui il primo ha dedicato, anche se intimamente, la sua musica alla giovane e in cui la stessa ne ha avvertito la portata emozionale.
Cosa conosciamo però di questo luogo? Per tutta la durata della lettura (naturalmente si vedano solo i capitoli letti, la segnalazione non comprende l'intera storia) non c'è una particolare ambientazione cui rifarsi, si evince dai testi che potrebbe essere giorno, pomeriggio, sera, notte. Notte di San Lorenzo a parte, non si conoscono le stagioni, l'abbigliamento, il tempo. Non c'è una casa, una scuola, un parco, una piazza entrata di forza nel campo visivo del lettore. C'è tanta immaginazione a lasciare ampio spazio a ciò che conta di più: l'introspezione.
Descrizione personaggiDei protagonisti conosciamo vagli tratti somatici. Il colore dei capelli, degli occhi. Forse sono di media altezza, probabilmente esili, forse no. Sappiamo che Beatrice è "tarchiatella" e che Andrea ha gli occhi neri. Di Noemi, Carlo, Giacomo e tutti gli altri non sappiamo altro se non che "parlano con i protagonisti", che si relazionano ad essi.
Emotività
Punto pieno per questa categoria, come ho già ampiamente scritto in precedenza. Ciò che viaggia tra le pagine di "Tu sei" non è altro che la forte volontà di condivisione di sensazioni. Vibranti emozioni che protagonisti danno/ricevono/subiscono/evitano/vivono/provano/agiscono. Tutto gira attorno a questo (pre)potente uragano che è la storia stessa. Pochi fatti, poche parole.
Narrazione e azioneLe azioni sono brevi e schematiche. Durante un incontro ci si sofferma su uno sguardo. A una festasi sente l'altro attraverso la musica. Si esce per un giro in piazza. Si sta a scuola. Si esce da scuola. Si accetta. Si nega. Si sbatte una porta.
Tutto risulta naturalmente comprensibile, tanto che ogni "movimento narrativo" è stato semplicemente ridotto al minimo per dare rilievo a ciò che maggiormente si vuol mettere a fuoco: gli intimi turbamenti di due persone che si sono amate e la crescita morale che ne deriva. 

4) COMMENTO PERSONALE 14/20 
Il mio voto è un 7.
Questa storia ha una grande qualità: induce il lettore a immaginare praticamente tutto e contemporaneamente lo inonda di sensazioni. Ho subìto il fascino della maestria con cui l'autrice descrive i flussi di coscienza dei protagonisti. Ho come sentito un immediato legame nei loro confronti, una specie di affezione che mi ha spinto a proseguire la lettura sperando che non avessero provato sofferenza, rancore o comunque sentimenti definitivi l'una per l'altro.
Ho sofferto però la mancanza di un'ambientazione, ho sofferto la mancanza di volti. La migliore amica della protagonista è completamente anonima e me ne è dispiaciuto. E so che una sanza è solo una stanza, una via è solo una via, eppure ho sorriso come una bambina leggendo il capitolo numero 9 (Everest), che ho trovato ricco di dettagli, colori, sensazioni, persone, temperature... e ho capito che probabilmente la mia lettura è stata interrotta troppo presto, che lìopera deve ancora "cominciare", che tutto questo è stato solo il preludio agli eventi veri e propri. E così, ho semplicemente constatato le innumerevoli possibilità che lo scritto potenzialmente ha, sapendo che la nostra autrice non avrebbe in alcun modo deluso i suoi lettori.
In ultimo, ho  un appunto da fare sul contenuto. Ho sentito di aver già "provato" determinate sensazioni raccontate in quest'opera. Come se avessi vissuto un costante deja vù.
Le storie d'amore purtroppo possono manifestarsi in mille modi differenti eppure apparire sempre come la medesima. La magia di un sentimento tanto puro deve trasparire forte, quando si tratta di questo genere. E per quanto l'amore possa essere unico e, contemporaneamente, avere migliaia di sfaccettature se viene raccontato, ho creduto in alcuni momenti di non stare leggendo una storia originale, ma una riproduzione in stile "Giuliesco" di qualcosa che avevo già visto. Ciò non ha minato in alcun modo il talento che l'autrice ha avuto descrivendo la forte crescita psicologica dei suoi protagonisti.
Non mi resta che farle il mio in bocca al lupo!

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