lunedì 22 gennaio 2018

[Intervista] Fogliabianca

Prego, entra, ti aspettavo.
Prendi pure posto dove vuoi.
Io ti ascolterò abbracciando uno dei cuscini, pronta a storie meravigliose, racconti fantastici e cogliere un pezzettino di te, quello più vero.
Cominciamo!

Prima di tutto volevo salutarti e ringraziarti per la possibilità che mi hai dato di partecipare a questa stupenda iniziativa!
Non vedevo l'ora di scoprire quali domande mi sarebbero state poste.
Allora inziamo!

1) Modern Room, la stanza della verità ora a tua disposizione. La mia prima domanda è questa: con quali occhi hai varcato questa soglia? Cosa senti possa darti?

Ho varcato la soglia di questa meravigliosa ed accogliente stanza con molta curiosità e con il desiderio di mostrare la mia vera essenza, forse anche perché penso che questa esperienza possa rappresentare per me l'inizio di un percorso in grado di portarmi alla scoperta di ciò che sono realmente, ma che ho sempre avuto la paura di mostrare al mondo e che ho, quindi, cercato di nascondere, se non, perfino, di reprimere.

2) In che misura credi che la curiosità possa essere utile a uno scrittore? Perché?

Penso che la curiosità sia fondamentale in ogni campo, in particolar modo per chi ha intenzione di scrivere su carta o, nel nostro caso, su uno schermo.
Penso che la curiosità sia in grado di aprire nuovi orizzonti e di far varcare a chi la possiede la soglia che lo tiene piantato sul posto e che gli impedisce di scoprire ciò che di bello gli sta attorno.
Detto ciò, credo che lo scrittore debba sempre essere mosso dalla curiosità per vari motivi.
Egli dovrebbe provare curiosità nei confronti di coloro che leggono ciò che la sua mente e l'inchiostro della penna che tiene stretta tra le dita producono per scoprire che riscontro la propria opera ha da parte del pubblico, quali sono i propri punti di forza e cosa, invece, sarebbe meglio modificare.
Se una persona, sopratutto lo scrittore, per la motivazione sopra citata e per quella che andrò successivamente a spiegare, non è mosso da nemmeno un pizzico di curiosità e non viene spinto da quella sferzata fresca in grado di risvegliarlo dal proprio torpore che gli tappa le ali, non avrà mai la possibilità di migliorarsi.
Credo, inoltre, che la curiosità sia utile per far si che colui che scrive sia sempre intento a scavare sempre più a fondo nella propria opera e in ciò che la propria creatività senza freni lo porta a scrivere.

3) Ora che puoi, raccontami un passo particolarmente ostico della tua opera. Riesci a fare luce sui motivi di tale difficoltà?

Penso che nella mia opera, se così può essere definita, non vi sia un passo particolarmente ostico.
Ad essere onesta, la stesura dell'intero testo, benché sia ancora in corso di svolgimento, mi ha fatto sudare sette camice.
La storia parla di me e della mia vita, nonostante io cerchi di celare significati nascosti attraverso l'utilizzo di elementi fantastici o metafore.
Scrivere mi aiuta a liberarmi dai massi pesanti che mi fanno sprofondare nelle acque di un abisso tormentato, ma mettere per iscritto ciò che ti opprime e, sopratutto, cercare di riportare le tue emozioni in modo che chi legga possa immedesimarsi nel personaggio descritto, penso sia molto complicato.

4) Pensi di essere stata particolarmente originale nella caratterizzazione dei tuoi personaggi?

Mi piacerebbe dire di sì, dire che i miei personaggi sono originali e caratterizzati talmente bene dal punto di vista psicologico da distinguersi da tutti o, perlomeno, dalla maggior parte di quelli che si trovano negli altri romanzi, ma, a dir la verità, dietro la loro creazione c'è un pensiero ed una storia particolare che nonostante non li renda forse molto originali non mi porterebbe mai a decidere di modificarli.
Ogni singolo personaggio della mia storia rispecchia le caratteristiche di una persona che ha segnato la mia vita e, avendo preso spunto da coloro che conosco personalmente e sostenendo la tesi secondo la quale ognuno di noi è diverso, credo che a loro modo si facciano spazio a testa alta tra l'enorme massa dei personaggi delle storie fantasy e non.
Inoltre, vorrei presentare un mio personaggio in particolare.
Ti starai chiedendo il perché dato quello che ho appena sostenuto.
Ti rispondo immediatamente!
Roxy, la protagonista della mia storia, è un personaggio che spicca, se non per originalità creativa, per il fatto che non spesso vengono presentati personaggi così realistici e somiglianti a tutti coloro che ai giorni d'oggi sono tormentati da una bassa autostima o da continui pensieri di autocommiserazione.

5) Ti andrebbe di raccontare un episodio particolarmente significativo legato alla tua volontà di intraprendere la via della scrittura?

Fin da quando ero piccola ho sempre adorato leggere.
Leggevo qualsiasi genere, dal fantasy all' horror, dal rosa al poliziesco.
Ho sempre ammirato gli scrittori per le loro doti. Desideravo essere anche io in grado di scrivere una storia talmente coinvolgente da appassionare centinaia di lettori.
Crescendo, ho iniziato piano piano a diminuire la quantità di libri che divoravo all'anno, fino a giungere a così pochi libri da poterli contare sulla punta delle dita.
Successivamente, crescendo, ho iniziato ad avere problemi legati ai miei stati d'animo e problemi nella gestione dell'ansia.
Mi ricordo ancora quando, un bel giorno, seduta di fronte alla mia dottoressa, mi ritrovai tra le mani un piccolo quadernino colorato.
"Cosa me ne faccio?" le chiesi rigirandomi il quaderno tra le mani.
"Scrivi" mi disse lei, semplicemente.
Da quel giorno, non ho mai smesso.
Ho iniziato a scrivere cosa provavo sul momento, quello che mi provocava tanta ansia da non farmi star tranquilla un solo secondo.
Successivamente, ho iniziato ad inventare storie brevi, ed ora mi ritrovo con un racconto con un'introduzione, con una svolgimento e, successivamente, con quello che diventerà un finale!

6) Se potessi conoscere in anticipo l'accoglienza che riceverà il tuo libro e se questa fosse negativa, rimarresti comunque fedele a te stessa oppure cederesti al successo pubblicando qualcosa che non ti rispecchia?

Onestamente, penso che come chiunque altro ci rimarrei davvero male, per questo devo ammettere che la delusione mi porterebbe a rifletterci per un lungo istante.
La conclusione, però, sarebbe sempre la stessa: non cambierei il mio libro per nessuna ragione al mondo.
Esso rispecchia la mia identità e la mia anima, e non permetterei mai a nessuno di cambiarmi.

7) Quale autore è riuscito a cambiare il tuo punto di vista sulla scrittura?

Amo l'arte della scrittura e rispetto a prescindere chiunque decida di alimentarla.
Certo, ho le mie preferenze, ma nessun autore in particolare ha modificato il mio punto di vista sulla scrittura.
C'è chi è stato in grado di farmi appassionare, ma tra tutti devi ringraziare quella cerchia di autori che è stata in grado di farmi capire attraverso le proprie opere che come esse racchiudevano i propri tormenri interiori, anche i miei sarebbero potuti essere racchiusi in un pezzo di carta.

8) Invita il pubblico a "vivere" la tua opera: puoi adoperare solo un verbo.

Cavolo, questa è difficile! Penso che inviterei tutti a "lasciarsi trasportare" dal mio racconto.

9) Quale attuale indispensabile qualità porterai con te nella costruzione del "te-scrittore" di domani?

La qualità che deciderò di portarmi dietro domani così come deciderò di custodire come se fosse un tesoro prezioso è la sincerità!

10) Ultima domanda. Il viaggio nell'opportunità di conoscere te stesso e lasciare che altri imparino qualcosa di te è compiuto. Gli occhi con cui mi lasci sono gli stessi con cui sei entrato?

Devo dirti che queste dieci semplici domande mi hanno fatto capire cosa realmente voglio dal percorso che sto intraprendendo e cosa è realmente importante per me, quindi no, non uscirò da questa stanza con gli stessi occhi con i quali sono entrata.
Ora vedrò il mondo con gli occhi che riflettono la mia vera essenza, la mia vera identità.
Grazie di tutto!! È stato un vero piacere! :)

Il piacere è stato mio. Grazie infinite per il tuo tempo.

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