lunedì 12 febbraio 2018

[Valutazione] C'è ancora tempo - RasoMina69


Nome dell'opera: C'è ancora tempo
Autore: RasoMina69
Genere:
Romantico
Valutazione: primi 5 capitoli (escluso "Spazio autrice")
Lettura: primi 10 capitoli
Punteggio: 60/100

1) GRAMMATICA 7/25
Gli errori (tutti, tranne le segnalazioni sulla punteggiatura) verranno sommati. Il gruppo che comprenderà quelli di sintassi sarà moltiplicato per 2, di semantica per 1,5, di ortografia per 1. Una volta ottenuto il risultato esso sarà arrotondato per eccesso e in decimi sottratto al punteggio pieno di 25. In questo modo si darà maggior peso agli errori di sintassi, a seguire a quelli di semantica, in coda gli errori di ortografia.

CommentoDal testo emergono pochissimi problemi da un punto di vista strettamente sintattico o semantico. La mole maggiore di errori dipende solo da refusi o errori di battitura. Segnalazione importante a tal proposito è quella che riguarda l'uso (abuso) dei punti di sospensione. Per quanto si creda essi siano irrilevanti, in un testo ordinato e di scorrevole lettura trovarne in sovrabbondanza utilizzati in modo improprio ne rende l'importanza pressoché fondamentale. Una tale perdita di attenzione ha purtroppo danneggiato oltremodo il testo, abbassando tantissimo un punteggio che invece avrebbe potuto essere molto buono. Di seguito il dettaglio utile prettamente all'autore e che potrà essere saltato a pié pari da tutti gli altri. 

Punteggio
Sintassi: 13 x 2 = 26
Semantica: 0 x 1,5 = 0
Ortografia: 147 x 1 = 147
Tot: 173 = - 18 punti

- Sintassi (errori evidenziati in numero)
7
(uso improprio della "d" eufonica)
1 (mancata concordanza di verbi)
1 ("qual'è" in luogo di "qual è")
1 (mancata concordanza di un aggettivo per numero)
1 (verbo al singolare in luogo di una pluralità di soggetti)
1 (virgola inserita tra soggetto e predicato)
1 (ridondante ripetizione all'interno della stessa frase)
 
- Semantica (errori evidenziati in numero)
Alcun errore rilevato per questa categoria.

- Ortografia (errori evidenziati in numero)
1
(uso scorretto di una maiuscola)
46 (refuso, manca uno spazio)
27 (refuso, c'è un punto di troppo tra i puntini di sospensione)
1 (errore ortografico "un'altro" in luogo di "un altro")
49 (refuso, c'è uno spazio di troppo)
1 (errore ortografico per "quanto" anziché "quando")
1 (errore ortografico per "scivolo' " in luogo di "scivolò")
2 (errore ortografico per "si' " in luogo di "sì")
1 (errore ortografico per "a" invece di "e")
1 (quattro puntini di troppo dopo i canonici 3 di sospensione)
1 (errore ortografico per "ne' " anziché "né")
1 (errore ortografico per "Gesu" in luogo di "Gesù")
1 (errore ortografico per "vestiro' " in luogo di "vestirò")
1 (errore ortografico per "disturbero' " in luogo di "disturberò")
1 (refuso "amaro compiti" in luogo di "amaro compito")
1 (refuso per "guardarsi" anziché "guardassi")
1 (errore ortografico per "abbraccio' " in luogo di "abbracciò")
1 (errore ortografico per "un occhiata" in luogo di "un'occhiata")
1 (refuso, rilevato il segno di due punti al posto di uno spazio)
1 (refuso, manca un punto fermo al termine di una frase)
1 (refuso la frase va a capo nonostante la virgola)
1 (errore ortografico per "E' " in luogo di "È")
2 (due puntini di troppo dopo i canonici 3 di sospensione)
2 (errore ortografico per "e' " in luogo di "è")
1 (errore ortografico "un'incubo" in luogo di "un incubo") 

- Punteggiatura (segnalazioni evidenziate in numero)
33
(uso del segno meno, in luogo del corretto trattino lungo alto a delimitazione dei dialoghi)
(rilevati piccoli problemi sull'uso della virgola)

2) LINEARITÀ DEL TESTO 22/30
Per ogni gruppo, verrà assegnato un punteggio in decimi, spiegato all'interno della valutazione. La somma del punteggio di ogni gruppo corrisponderà al voto finale per questo parametro.

- Coerenza interna 9/10La mia lettura si è fermata al decimo capitolo e per quanto lineare e reale ho riscontrato una precipitazione degli eventi talmente marcata, da non aver inteso alcune dinamiche (che elencherò di seguito). Posso però valutare la trama comprensibilmente centrata su qualcosa cui in realtà la mia lettura iniziale non ha raggiunto.
1) I motivi per cui il padre di Claudia viene descritto come un essere immondo. Non v'è spiegazione alcuna di comportamenti che ne evidenzino la cattveria, se non la narrazione accennata al "padre-padrone che le avrebbe suonate di santa ragione anche solo se una bambina si fosse azzardata ad abbracciare la madre". Suggestivo accadimento, ma non essendo stato raccontato immettendo il personaggio-padre nella vicenda, diviene impossibile da immaginare. Bisogna solo dare per vero l'assunto raccontato dalla protagonista e crederle a prescindere, dato che non ce ne dà dimostrazione in alcun episodio.
2) Prima che la protagonista andasse via dalla sua cittadina natale, l'impressione sulla stessa era stata fortemente legata a un'idea di "reclusione" o comunque chiusura subita da parte di padre e fratelli che non la volevano nemmeno fidanzata. Eppure la giovane improvvisamente acquisisce amicizie di "vecchia data" delle quali non era stato fatto menzione all'interno di una vita a due "Elide/Claudia" tanto profondamente raccontata.
Segnalo solo per onor del vero e non inerente alla valutazione, che dei 10 capitoli letti v'è improvvisamente una perdità di realtà, che porta la storia ai limiti del paranormale, quando i due protagonisti, Claudia e Marco, ritengono di aver visto e sentito la presenza (e l'immagine) della defunta sorellina di lei. In quanto riguardante la narrazione di una storia prettamente reale, appare ambiguo adoperarsi a raccontare di apparizioni di "angeli" o comunque "segni" vissuti come qualcosa di "più grande". Non vorrei addentrarmi in argomenti che non mi competono, ma in quanto romanzo ambientato sul piano della realtà, ho voluto semplicemente segnalare una tale dissonanza, che immette la storia in un genere maggiormente fantastico.

- Capacità espressiva 7/10
Più che sufficiente la volontà dell'autrice di portare sul piano emozionale ciò che i protagonisti provano. Immedesimarsi nelle figure che di volta in volta sono state descritte è apparso limitato alla volontà di comprenderli. Riguardo alle emozioni, agli stati d'animo, alla introspezione più pura, c'è molto parlato e poco narrato. Sono molto più spesso i dialoghi a darci un'informazione di massima sulle sensazioni che la protagonista sta provando, nonostante si tratti di una narrazione con punto di vista in prima persona. POV poco sfruttato a tal proposito e che potenzialmente potrebbe portare in modo ancor più marcato il lettore a empatizzare con ciò che sta leggendo.

- Definizione dello stile 6/10Lo stile è semplice, eccessivamente semplice. La narrazione procede cronologica e sistematica, intervallandosi ai dialoghi prevalentemente portati avanti dalla protagonista. Ho trovato poetica la descrizione dei luoghi e delle persone, a partire ai capitoli incentrati sulla nuova vita di Claudia a Genova. Avviene una reale fioritura psicolgica che evidentemente si ripercuote sulle dinamiche stilistiche fino ad allora adottate. Non ho rilevato il "marchio di fabbrica" dell'autrice, la quale però sono certa abbia un potenziale molto alto che non sfrutti abbastanza. Basti pensare ai numerosi refusi ortografici, che lasciano trapelare un autore maggiormente concentrato sulla condivisione del contenuto piuttosto che sulla precisa forma di presentazione. Eppure, anche la forma ha un proprio valore se concordata a tutto il resto. Così anche lo stile. Avere dei buoni "alti" descrittivi non giustifica ad abbassare il livello nella narrazione dei fatti meno "interessanti". Anzi, un monito che devo fare è quello di perseverare nella scrittura migliorando complessivamente l'intero scritto, badando perciò a ogni dettaglio.

3) CONTENUTO 18/25Cercherò di assegnare un punteggio quantomai coerente con uno dei quattro gruppi sopraccitati. Una volta assegnato un gruppo (Scarso, Sufficiente, Buono, Eccellente), segnalerò le motivazioni per attribuire un punteggio piuttosto che un altro all'interno del range di riferimento. Il numero che verrà fuori sarà il risultato di un'analisi, per quanto possibile, oggettiva. 

- Buono
Il testo è lineare, dal contenuto migliorabile, seppur su una buona strada.
Ambientazione
Molto buono lo stile descrittivo riservato al "periodo genovese". Meno buono quello iniziale, privo della benché minima volontà di caratterizzarlo. Alti e bassi che non pagano quando si tratta di coerenza stilistica. La linea di condotta dovrebbe essere sempre la medesima sia in prsenza di luoghi, persone, azioni che stanno particolarmente a cuore all'autore sia che si tratti del contrario.
Descrizione personaggi
Ho riscontrato una carenza nella descrizione sia fisica che psicologico-caratteriale dei personaggi. Della stessa protagonista si riesce a immaginare fisicamente molto poco e superficialmente. Stesso dicasi per la famiglia della stessa. Famiglia che dovrebbe avere un ruolo rilevante, dati i risvolti che contribuisce ad alimentare nella stessa protagonista. Per quanto delineati, i tratti salienti vengono fuori solo attravero i commenti di Claudia. Non appartengono quindi al piano della narrazione reale, ma a quello dell'opinione univoca della persona che ne sta descrivendo le dinamiche. Non si è mai dato parola a tali personaggi di contorno e non si è permesso a nessuno di loro di comunicare in prima persona.
Si tenga naturalmente presente che la valutazione prende in considerazione i soli primi 5 capitoli dell'opera.
Emotività
Le emozioni sono parlate. Lo spazio introspettivo d'altro canto è definito in modo assolutamente lineare, quasi documentaristico. Avrei voluto struggimento, paura, coraggio non solo nella descrizione dei fatti ma anche e soprattutto nella crescita della protagonista e nelle evidenze delle azioni compiute. Invece semplicemente ella vive, racconta, fa, lavora, ama e continua in modo monocorde e semplicisticamente a descrivere tumulti dell'animo che non ho rilevato come potenti. Eppure, da quel che si legge, ella ha vissuto le pene dell'inferno.
Narrazione e azioneIl progredire delle azioni è veloce, come detto precedentemente, il tutto però non appare sbrigativo, ma anzi funzionale all'introduzione del fulcro della storia. Si vede che questa non è ancora ampiamente centrata nei primissimi capitoli.

4) COMMENTO PERSONALE 13/20 
Il mio voto è un 6 e mezzo.
Non sono un'amante del genere, pertanto riscontri entusiastici sarebbe stato difficile rilevarne. Oltretutto sono personalmente una persona che ama testi scritti in modo molto preciso, perché ritengo che il rispetto per ogni virgola, ogni punto e della nostra lingua, riveli sempre un animo predisposto a lavorare. Non conosco personalmente l'autrice, ma mi è parso di cogliere attraverso questo scritto qualcosa di prepotente, raccontato di "pancia". Come se non ci fosse altro modo di spiegare fatti, accadimenti, persone.
Eppure ritengo che ampio spazio sarebbe dovuto essere dedicato a ciò che meno sembra ella apprezzi. I lati oscuri di ogni storia vanno approfonditi e vivisezionati, in modo da farli propri, capirli, accettarli.
Usare il proprio testo, una propria opera, come mezzo per sublimare vecchi rancori, vecchie ferite nascoste, cicatrici mal rimarginate. Le opere che scriviamo raccontano molto di noi e onorarle anche con ciò che non si riesce ad accettare è un lavoro di maturità stilistica che porta i più grandi autori ad essere amati incommensurabilmente.
Non posso che augurarmi di leggere ulteriori approfondimenti per ogni singolo capitolo letto di questa storia, sperando che il tempo che l'autrice dedicherà a ciò che fa più male sia anche foriero di ulteriore ispirazione.
Non mi resta che augurarle tutta la fortuna possibile per il futuro.

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