lunedì 19 febbraio 2018

[Valutazione] L'ultimo olocausto - Surya_Asu


Nome dell'opera: L'ultimo olocausto
Autore: Surya_Asu
Genere:
Fantascienza
Valutazione: primi 5 capitoli
Lettura: primi 10 capitoli
Punteggio: 79/100

1) GRAMMATICA 18/25
Gli errori (tutti, tranne le segnalazioni sulla punteggiatura) verranno sommati. Il gruppo che comprenderà quelli di sintassi sarà moltiplicato per 2, di semantica per 1,5, di ortografia per 1. Una volta ottenuto il risultato esso sarà arrotondato per eccesso e in decimi sottratto al punteggio pieno di 25. In questo modo si darà maggior peso agli errori di sintassi, a seguire a quelli di semantica, in coda gli errori di ortografia.

CommentoIl testo è apparso quasi perfetto da un punto di vista ortografico e semantico. Le maggiori segnalazioni sono state evidenziate nel parametro della sintassi. C'è una tendenza a inserire la consecutio errata nel susseguirsi dei verbi, così come un uso improprio delle particelle pronominali. Nulla che non possa essere corretto dopo accurata comprensione dei motivi che hanno portato all'errore. Quindi sono ottimista che si potrà presto sopperire a tali mancanze, in modo da mostrare al pubblico un testo assolutamente pulito. L'unico appunto che posso fare riguardo la punteggiatura è di evitare l'eccessiva frammentazione del testo,  omettendo di tanto in tanto le virgole di troppo. Di seguito il dettaglio.

Punteggio
Sintassi: 29 x 2 = 58
Semantica: 2 x 1,5 = 3
Ortografia: 7 x 1 = 7
Tot: 68 = - 7 punti

- Sintassi (errori evidenziati in numero)
1
(uso scorretto di un verbo)
1 (assenza del complemento oggetto cui il verbo si riferisce)
8 (ridondante ripetizione a distanza troppo ravvicinata e mancata sostituzione adeguata)
5 (uso improprio di un pronome diretto/particella pronominale atona)
3 (mancanza di una "d" eufonica necessaria)
1 (mancanza di una proposizione reggente causata da una ripetizione conseguente a un uso scorretto della punteggiatura)
1 (preposizione di troppo)
4 (errore nei tempi verbali: mancata consecutio)
1 (mancanza dell'apostrofo sul verbo andare adoperanto nel modo imperativo. Presente nel testo "va" in luogo di "va' ")
1 (accostamento di due preposizioni semplici, con la conseguente divisione del complemento preposizionale)
1 (manca un articolo determinativo)
1 (errore in un modo verbale)
1 (errore in un tempo verbale)
(non contato) (pesantezza nell'uso della forma esplicita dei verbi e complessità del pensiero che ne deriva)

- Semantica (errori evidenziati in numero)
2
(uso scorretto del significato di un termine)

- Ortografia (errori evidenziati in numero)
1
(uso improprio di una maiuscola)
2 (refuso, manca uno spazio)
3 (mancato uso del corsivo per termini adoperati in una lingua differente dall'italiano)
1 (refuso, perdita di una preposizione semplice)
- Punteggiatura
(Se non si tratta di un vero e proprio elenco che lo richiede, vi è un eccessivo uso di virgole a rendere frammentato il testo, interrompendo incessantemente il lettore e costringendolo i volta in volta a nuove valutazioni in corso di lettura)
(sarebbe bene adoperare sempre la stessa tipologia di virgolette, quando si tratta del medesimo uso che se ne fa)
(spesso vengono omesse le virgole del vocativo)

2) LINEARITÀ DEL TESTO 25/30
Per ogni gruppo, verrà assegnato un punteggio in decimi, spiegato all'interno della valutazione. La somma del punteggio di ogni gruppo corrisponderà al voto finale per questo parametro.

- Coerenza interna 9/10
Sono sincera, a parte piccolissime segnalazioni (di seguito riportate), non ho riscontrato incoerenza di base. Tutt'altro. Il testo è ben strutturato e poggia la sua trama su fondamenta solide e plausibili.
Cap 1: "Vennero erogati gli enzimi che avrebbero causato la fluidificazione dei cadaveri."
In questa frase si dà per scontato che i corpi all'interno dei box, non ancora doperati gli enzimi, siano già cadaveri. Cosa non vera, da quanto spiegato precedentemente. Difatti si fa menzione del solo "gas soporifero", che in quanto tale non induce la morte dei soggetti, ma solo l'addormentamento. Manca un necessario punto "intermezzo" che spieghi come tali esseri umani dormienti, passino dallo stato di incoscienza alla morte. In caso contrario, vengono "sciolti" ancora da vivi!
Cap 1: viene da domandarsi come mai il protagonista, di fronte a uno spettacolo tanto disumano (visualizzandolo per la primissima volta) non abbia avuto una reazione fortemente spontanea, quale quella di svernire o vomitare. Reazioni che avrebbero reso reale, cruda e sincera la personalità di chi si approccia a un luogo simile.
Cap 3: si fa menzione di una perdita di segnale (durante una chiamata al cellulare). Ho compreso appieno la volontà di adoperare un mezzo per raggiungere un fine diverso. Si tratta del momento in cui la madre di Yuna si decide a spostarsi dalla stanza per avere privacy (e nella realtà dei fatti impedire alla figlia di ascoltare la conversazione), ma sembra inverosimile che con una tecnologia tanto avanzata in quegli anni, si debba ancora giustificare la mancanza di segnale (anche adoperato come pretesto).

- Capacità espressiva 9/10Buona anche se certamente migliorabile. Ci sono stati momenti di profonda immedesimazione, altri in cui mi sono detta che forse "manca qualcosa". Tutto sommato ogni parte narrativa è minuziosamente accompagnata dal corrispettivo stato emotivo di chi la sta vivendo. L'autrice è stata molto brava a raccontare stati d'animo e intenzioni di ogni suo personaggio, mettendo in rilievo naturalmente le emozioni più utili alla comprensione e all'immedesimazione della sua storia. Non vuole strafare, ella mette semplicemente in guardia il lettore descrivendo con crudele sincerità ogni minima sensazione provata.

- Definizione dello stile 7/10
Avendone riscontrato alcune complessità di fondo derivanti da un uso particolarmente contorto dei verbi, riconosco lo stile come non ancora del tutto formato. Come se il marchio dell'autore non fosse visibile. Sono certa che questo piccolo ostacolo possa essere aggirato o superato egregiamente a revisione fatta. L'aggiunta di una fluida chiarezza sono certa gioverà all'intera opera.

3) CONTENUTO 24/25Cercherò di assegnare un punteggio quantomai coerente con uno dei quattro gruppi sopraccitati. Una volta assegnato un gruppo (Scarso, Sufficiente, Buono, Eccellente), segnalerò le motivazioni per attribuire un punteggio piuttosto che un altro all'interno del range di riferimento. Il numero che verrà fuori sarà il risultato di un'analisi, per quanto possibile, oggettiva. 

- Eccellente
L'autrice non ha perso niente. Ha portato a casa una collezione pressoché ecellente di ottimi voti e riguardo al contenuto non è certo da meno.
Ambientazione
La chiarezza dei luoghi è proporzionale ai dettagli che su di essi sono stati adoperati. Molto brava l'autrice a permettere al suo lettore di vedere esattamente ciò che ha in mente. Tutto è vivido e lineare. Con semplicità si riesce a mettere a fuoco ogni luogo, passando da quello maggiormente macabro al più comune tavolo da lavoro dove la piccola Yuna compone il suo disegno.
Descrizione personaggi
Davvero ottima la caratterizzazione di Yuna. Ho esattamente visto una bambina, con i suoi processi mentali a spiegare, paragonare, cercare di capire e giustificare sempre con qualcosa di positivo. Mi ha trasmesso grandissima tenerezza.
Ottimo anche Elio. Elio che tenta, si sente costretto, che prova con coraggio, che cede all'alcool, che si lascia sopraffare, che frustrato si dà all'aggressività, che gioisce per un nuovo lavoro.
Personaggi a contorno estremamente credibili, ho trovato l'autrice assolutamente centrata.
Emotività
In alcuni momenti avrei preferito reazioni diverse ad accadimenti specifici, ciò però non ha intaccato la possibilità di capire ciò che ogni personaggio stesse provando.
Narrazione e azioneProbabilmente non ho amato un salto nel futuro tanto repentino. Salto che ha cancellato l'intera crescita di Noe (impedendoci perfino di "guardare" alla sua lotta contro la malattia), anche se sono consapevole della funzionalità di un tale stratagemma. Probabilmente si ritroverà qualcosa più avanti di ciò che si è perso, probabilmente no. Non è rilevante. Ciò che appare rilevante è la magistrale (e riuscita) capacità dell'autrice di mantenere il filo della tensione sempre molto alto. Attenzione a non tenderlo troppo, perché qualora dovesse sopraggiungere un solo capitolo meno incisivo rispetto agli altri, esso si noterebbe come una macchia di vermiglio sangue su sfondo bianco (sic!). In questi contesti è da preferire un climax ascendente, così da invogliare alla lettura con rinnovato interesse.

4) COMMENTO PERSONALE 12/20 
Il mio voto è un 6.
Il testo merita di essere letto perché è ben scritto, coerente e tendenzialmente di interesse, eppure durante la lettura mi sono sentita annichilita, distrutta, sopraffatta da tale e così noncurante mancanza di umanità. Come se a ogni pagina cercassi un appiglio luminoso che mi desse a intendere che, in fondo, non c'era solo quello. E invece niente. Il testo è esattamente ciò che promette fin da principio: disfatta, sconfitta e imperitura impotenza. La vittoria della tecnologia sull'uomo, come l'epilogo più amaro del visionario Orwell in 1984.
Non c'è un sovversivo, non un ribelle... alcun potere di liberarsi (figurarsi vincere) da parte di chi per un attimo anche tenti di venir fuori da quei meccanismi.
Ecco cosa manca in questo testo. Manca la speranza.
Forse è per questo che non sono riuscita con sincerità a empatizzare con qualcuno: non ho voluto affezionarmi, consapevole che chiunque lì dentro non ce l'avrebbe fatta. E non so cosa accadrà, ma la violenta sensazione di sconfitta mi è entrata sotto pelle e sono certa che seppur dovessi leggere di una improvvisa liberazione, questa sarebbe fittizia.
Non c'è prosecuzione se l'uomo mangia l'uomo con agghiacciante lucidità. Non c'è un sorriso, non c'è futuro, non c'è alcuna possibilità di redenzione. E se è questo il senso del testo, allora chapeau all'autrice, ma io mi fermo qui: è troppo per me. Io ho bisogno di sperare che l'animo esista, che debba esserci un limite.
Cito un film (del quale purtroppo non ricordo il nome) che ho visto qualche anno fa e di cui ho impressa una scena in particolare, avendone praticamente dimenticato tutto il resto perché probabilmente irrilevante. Tali "dèi" di un altro mondo o "alieni" di un altro pianeta adoperano esseri umani, schiere di esseri umani (o, quantomeno, intere popolazioni di mondi affini), per poter creare la loro personalissima "lozione ringiovanente". Un bel bagno nella vasca piena di "fluidi di esseri umani sciolti" per tornare allo splendore più luminoso della propria esistenza. E così si vede l'anziana signora, che successivamente al bagno, torna una giovinetta pronta a nuove altre avventure.
La lettura de "L'ultimo olocausto" mi ha ricordato vivida quella scena, rammentandomi che un tale stile è certamente perpetrato da numerosi altri autori, che si tratta del solo (e mero) gusto personale, il fatto ch'io non riesca ad entusiasmarmi.
Per questo si tratta parere personale, perché ha zero valore e non intacca una forma perfettamente data alla propria opera da parte dell'autore.
Viviamo in una realtà dove sarebbe grandemente auspicabile sperare in un futuro migliore rispetto a quanto sia possibile predire oggi. E se è vero che lettura per me è sinonimo di evasione allora, costretta a scegliere, voglio volare in cieli ancora profondamente blu.
Ringrazio comunque Surya_Asu per avermi sottoposto la sua opera. Probabilmente non mi fossi trovata a doverla valutare, non ne avrei scoperte le dinamiche.
Termino qui e non mi dilungo oltre, anche se l'argomento è parecchio interessante.
Concludo facendo il mio più sincero in bocca al lupo all'autrice per il futuro.

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