Non trovi che questa stanza sia una vera e propria ispirazione?
Sono felice di averti qui tutta per me, oggi. E sono curiosa di sondare gli aspetti più autentici della tua mente.
Sono felice di averti qui tutta per me, oggi. E sono curiosa di sondare gli aspetti più autentici della tua mente.
Ciao, sono felicissima
di essere qui, la vista sul giardino è fantastica. Possiamo metterci
fuori e chiacchierare all'aperto? Ho portato bibitegassate e patatine.
Fantastico, sapevo non mi avresti delusa, e non per bibite e patatine! :)
Siamo pronti? Allora vado con le domande!
Siamo pronti? Allora vado con le domande!
1) La Bohemian Room
è una tra le stanze più "originali". Quella in cui è possibile
esprimere se stessi a tutto tondo, e contemporaneamente domandarsi come
fare per imparare qualcosa di nuovo. Come migliorare. Ebbene, riesci a
spiegare il legame nato con questo luogo? Cosa ti ha spinta a
sceglierlo? Perché?
Faccio un preambolo
sulla libertà di espressione: chi più e chi meno, tendiamo a essere
vincolati dall'ascoltatore nella scelta di ciò che diciamo. Anche quando
siamo sinceri, spesso ci scopriamo a dire solo una piccola parte di ciò
che pensiamo. Per uscire dall'astrattismo ti faccio qualche esempio:
puoi dire, a chi ti invita a una cresima, che l'idea di assistere a un
rito religioso ti causa delirium tremens? Puoi dire, a chi sostiene che
le spese folli di certi ricconi siano insulti alla povertà, che forse
anche il nostro stile vita non è molto rispettoso dei meno fortunati?
Puoi dire a chiunque che, quando mangi carne, ti senti tremendamente in
colpa per esserti cibato di una creatura innocente? Certo lo puoi fare.
Ma, a meno che non sei tanto fortunata da beccare la persona che la vede
come te, pochi ti chiederanno "Perché lo pensi?". Hai molte più
probabilità di scatenare ilarità superba o, peggio, ira funesta. Vorrei
che fosse possibile avere un confronto civile sempre, anche su temi
delicati o controversi, ma difficilmente trovo tanta apertura. Cose come
il conformismo, l'assenza di curiosità e il pensare tramite ciò che si è
sentito dire, senza analizzarlo con la propria testa, mi danno un gran
senso di desolazione. La Bohemian Room mi ha offerto la possibilità di
uscire, per un po', da questa condizione.
2) Parliamo di
realtà e interpretazione della stessa. Credi che uno scrittore debba
necessariamente apprendere dall'esterno per poter comunicare uno stato
d'animo? La realtà interiore di un autore può avere interpretazioni
differenti a seconda del lettore o credi che l'interpretazione
sbagliata sia una mancanza nei suoi riguardi?
Secondo me uno scrittore
deve assolutamente essere un buon osservatore. Più si conosce ciò di
cui si parla, più si è efficaci. In riferimento agli stati d'animo,
trovo che una marcia in più venga dall'empatia. Se uno scrittore riesce a
portare dentro di sé le emozioni che osserva, allora sarà semplificato
nel compito di analizzarle, elaborarle e trasmetterle a chi legge. Ogni
lettore poi può interpretare in maniera differente. Ci sono tanti
fattori individuali che influiscono sul modo in cui si recepisce
qualcosa: la personalità, il mood del momento, valori, credenze...
L'abilità dell'autore
credo stia nel dare intensità, piuttosto che una chiave di lettura. Per
me, quanti più significati vengono attribuiti a un opera, tanto più
l'autore ha lasciato un segno.
3) Cosa sai fare meglio di chiunque altro?
Sono bravissima a
trasformare le catastrofi in occasioni di crescita e a trovare qualcosa
di cui ridere nei momenti più improbabili. Sono anche imbattibile nel
fare figuracce, te ne dico qualcuna: una volta, per esempio, mi sono
schiantata contro una vetrina. Era così pulita che mi sembrava fosse una
porta aperta; le facce delle commesse del negozio sono state
impagabili. Ricorrente il tentare di aprire l'auto di qualcun altro
scambiandola per la mia (quando accade spunta sempre il proprietario).
Al supermercato mi capita spesso di soffiare il carrello della spesa al
malcapitato di turno. La mia specialità però è inciampare, perché già
che ci sono mi piace rendere teatrale la scena: urlo e mi aggrappo a
chiunque o qualunque cosa mi capiti a tiro.
4) Potessi
incontrare uno dei personaggi della tua opera, chi sarebbe? Faresti o
diresti qualcosa che possa condizionarne il futuro?
Non ho alcun dubbio:
incontrerei Frank! È un personaggio secondario che compare a storia
inoltrata, un uomo che ha preferito l'isolamento all'ipocrisia del suo
tempo. È un tipo completamente fuori di testa, un pessimo esempio per
alcuni versi. Però amo la sua leggerezza, lui è quello che smorza i toni
drammatici della narrazione, che fa o dice continuamente qualcosa di
stupido. Trascorrerei ore insieme a lui a disquisire di sciocchezze, a
far fluire tutto quello che mi passa per la mente, senza la necessità di
sforzarmi per dare sempre un senso compiuto a ciò che dico. Lo
inviterei a conservare in vita i suoi pochi neuroni, e a cercare
qualcosa di più appagante dello 'sballo' (sì, è fuori di testa perché è
un consumatore di stupefacenti): ce ne sono tantissimi di modi
straordinari per uscire dalla noia e riempire la vita.
5) Credi di essere preparata per la scrittura? Di avere talento in quest'arte? Sai dimostrarlo?
No, non sono pronta
purtroppo, ho ancora moltissimo da imparare. Però penso di aver fatto
passi da gigante da quando ho iniziato a scribacchiare e mi sto
impegnando per fare ancora qualche altro passetto. Di certo ho un modo
peculiare di osservare e interpretare la realtà quindi, forse, potrei
dire qualcosa di nuovo. Chissà... La dimostrazione di ciò che ho detto
credo sia nella storia che hai recensito per l'incontro e in alcuni
racconti che ho pubblicato in una raccolta sempre qui su Wattpad; due di
essi li ho scritti molto tempo fa e mi è stato fatto notare che si vede
la differenza...
6) Se un tuo
lettore ti definisse "maestra", ne saresti maggiormente lusingata o
inorridita? Senti di poter diventare per qualcuno mentore, guida, figura
di riferimento in ambito letterario?
Per prima cosa cercherei
di capire se quel lettore è serio oppure scherza. Se scoprissi che è
convinto, cercherei di capire cosa lo ha portato a chiamarmi così e
quali sono gli elementi di merito che ha trovato nelle mie storie.
Diventare un mentore in ambito letterario? Le probabilità sono le stesse
che ho di pilotare uno shuttle. :) La mia ambizione più estrema è
quella di divertire, o far spalancare la bocca per lo stupore, a qualche
decina di migliaia di lettori che acquistino i miei libri in uno Store.
Ho volato altissimo lo stesso, vero?
7) Ti ispiri a un autore in particolare? Perché?
Ogni volta che mi trovo
davanti a una qualità eccelsa, cerco di tenerla bene a mente. Per
esempio, trovo mirabolanti le caratterizzazioni dei personaggi di Irvine
Welsh: ognuno parla e si muove in un modo assolutamente peculiare. Dopo
averli conosciuti un po', si può prendere un dialogo a caso e
riconoscere chi è che sta parlando senza leggerne il nome. Poi mi viene
in mente Palahniuk, che per me rappresenta la massima forza espressiva:
la follia lucida. Ammiro anche Elena Ferrante, così diversa dai primi
due che ho citato, ma che riesce a farti divorare con gusto pagine e
pagine in cui non accade niente di particolarmente eccitante. Potrei
elencare altri autori e rispettivi meriti... Il punto è che, evitando di
scadere nell'emulazione, trovo ispirazione in tutti quelli che abbiano
qualcosa di speciale.
8) Non fossi
stata portata per la scrittura, avresti scelto una diversa forma d'arte
per esprimere te stessa oppure con fatica avresti tenuto tutto dentro?
Di sicuro mi sarei
buttata in qualche altra cosa. La scrittura trovo che sia la forma
d'arte che più si addice alla mia personalità, perfetta per liberare il
mio oppresso mondo interiore, ma imparerei volentieri a suonare uno
strumento musicale. Magari la chitarra elettrica, o il djembe. Sai che a
tempo perso mi diverto a realizzare animaletti buffi con l'uncinetto?
9) Puoi
rallentare il tempo. Per una sola volta nella vita e solo per un'ora:
ogni minuto equivarrà a un'ora normale. Qual è il momento perfetto di
cui godresti così tanto a fondo?
Descrivo la scena: io,
il mio compagno, qualche cane e tanti gatti, nel giardino immenso e
rigoglioso di una casetta ( può essere anche piccolina la casa, quello
che mi interessa è il giardino). Sole alto, temperatura calda. Qualcosa
di fresco da bere, qualcosa da leggere, una piscina e un sottofondo di
bonghi che suonano ritmi tribali. Dove sono i bonghi? Nel giardino dei
vicini!
10) Ultima
domanda. Dimmi qualcosa che riguarda il lato di te più profondo,
inalscoltato, istintivo, sincero di cui nessuno sa nulla. Una cosa che
non hai mai detto e che riguarda l'approccio che hai con i tuoi scritti.
Ho una storia che mi
frulla nella testa da molto tempo, è forte, cattivissima, probabilmente
originale (non ne ho lette di simili), ma non ho il coraggio di
scriverla: se avesse la buona sorte di essere pubblicata, la
leggerebbero anche i miei genitori e non vorrei che lo facessero.
Che dirti, Surya_Asu, grazie infinite per avermi dedicato il tuo tempo. Mi sono divertita a leggerti e ho conosciuto una bellissima donna!
Nessun commento:
Posta un commento