lunedì 2 aprile 2018

[Intervista] Ben4You

Questa è la stanza che maggiormente permette ai suoi ospiti di sondare d'arte: il fulcro artistico di ognuno.
Eccomi ad ascoltarti, allora; curiosa di questa nuova esperienza, ho voglia di imparare da te.
Per te dieci domande... accomodiamoci.

1) La Bohemian Room è una tra le stanze più "originali". Quella in cui è possibile esprimere se stessi a tutto tondo, e contemporaneamente domandarsi come fare per imparare qualcosa di nuovo. Come migliorare. Ebbene, riesci a spiegare il legame nato con questo luogo? Cosa ti ha spinto a sceglierlo? Perché?

Ciao, tra tutte le descrizioni della tue stanze, meravigliosamente presentate, questa è quella che penso mi corrisponda di più, per creatività ed inventiva, immaginazione e la curiosità che sempre mi contraddistinguono ed animano. Compresa anche una completa apertura alle possibilità che emergono dal reale, sapendolo intercettate e sorprendere.
Per me è proprio vero che non si finisce mai di imparare dal reale e poi riportarlo in versi. Quindi è una questione di affinità che sento proprio con i contenuti della stanza.
Dalla frase del grande Rodari che etichetta la stanza mi sento, ancora, abbastanza colpito in quanto ripercorrendo le occasioni della mia vita vedo proprio che io non mi sono lasciato sfuggire forse nessuna occasione per buttarmi ed esprimere me stesso, la mia ricerca, in ogni attività che intraprendevo.
Ad esempio mio fratello ha comprato per se un modellino di nave a vela da costruire, lo ha mollato prestissimo, ed io l'ho continuato e finito ed ho anche preso la passione di fare modellismo, navale, aereo, e plastici da guerra.
Mia sorella maggiore ha preso per lei una chitarra, ma dopo poco l'ha abbandonata ed io invece ho iniziato da autodidatta ad appassionarmi a vita alle musiche e canzoni.
Non contento del suono che emetteva la volevo migliorarla, la smonto, piallo, preparo, ... ma poi rimane li, in attesa delle migliorie, in quanto mi comprano una nuova chitarra.
Potrei fare esempi in altri campi, umani, sportivi, tecnici, ecc.
Ma anche di mie idee non ne sono mai sprovvisto, è solo il tempo che mi manca per poterle realizzare, infatti, purtroppo spesso accade che alcuni progetti non vedono la luce, e rimangono incompleti, ma quando le completo c'è da rimanere a bocca aperta!

2) Parliamo di realtà e interpretazione della stessa. Credi che uno scrittore debba necessariamente apprendere dall'esterno per poter comunicare uno stato d'animo? La realtà interiore di un autore può avere interpretazioni differenti a seconda del lettore o credi che l'interpretazione sbagliata sia una mancanza nei suoi riguardi?

No assolutamente non è necessario apprendere dall'esterno, molto spesso basta leggersi dentro per poter far uscire i propri sentimenti o i propri vissuti esperienziali, come anche a volte si è colpiti da eventi esterni, vicini o lontani che siano, ma se raggiungono le corde allora sono impossibili da trattenere, essi riverberano in se stessi e riescono come nuove emozioni percepite e sedimentate.
È evidente che ognuno che legge una poesia ha la libertà di recepire per come gli è dato di sentire in quel preciso momento in cui legge, infatti se rileggerà in altro momento, con altro stato d'animo, riceverà altre emozioni ...
Esattamente questi pensieri li ho presentati nel componimento "Poesia fruttata" che già dal titolo fa capire il ruolo cui la poesia è soggetta ma anche un inaspettato ruolo del lettore ... che lascio a voi scoprire!
Non sarà mai una mancanza di rispetto all'autore ma piuttosto un limite contingente ad una semplice lettura, infatti secondo me una poesia per essere completamente ben compresa in tutte le sue sfumature ed accenti deve essere letta e riletta, in tempi e situazioni differenti, più e più volte.
Comunque poi che una poesia dia qualunque emozione o sottolineatura è comunque una cosa positiva, è come se arricchisse il messaggio originale, sai la libertà di interpretazione è proprio quella che da maggiori frutti.
Infatti io forse ho ecceduto, o mi sono spinto un po' oltre, nel dire che leggendo una poesia in realtà può capitare che sia la poesia a leggere dentro il tuo vissuto del lettore, ...!

3) Cosa sai fare meglio di chiunque altro?
 
Non mi sento migliore di nessuno, ma se c'è un processo di miglioramento quello è sempre e solo con se stesso.
Ammiro alcuni lavori di altre persone che esprimono meglio di chiunque altro quello che vivono emotivamente e lo sanno mettere in forme poetiche bellissime.
Sembrerà strano ma io non ho un genere preferito o argomento preferenziale, e neanche un modo di fare poesia più o meno standard, oltre a saltare tra l'italiano ed il dialettale romanesco, anche gli spunti che trovo sono i più disparati, amore, dolore, umanità, natura, spiritualità, ecc.
Allora potrei dire che meglio di chiunque altro so saltare da un argomento all'altro anche in forme espressive poetiche e linguistiche diverse (come anche gli Haiku/Tanka), si anche affrontare argomenti molto diversi tra di loro.
Poi credo che lo spirito di adattamento sia anche una mia caratteristica, forse troppo adattabile diventa una debolezza ma che ci posso fare, questo carattere mi ritrovo e me lo tengo!

4) Potessi incontrare uno dei personaggi della tua opera, chi sarebbe? Faresti o diresti qualcosa che possa condizionarne il futuro?

Ora il difficile è selezionare uno solo di essi, tra i tanti, tutti così diversi, tutti così importanti ed essenziali, ... forse quello più colloquiale potrebbe essere l'uomo che è convinto che oggigiorno è preferibile essere animali, non per disumanizzare la specie umana, anzi semmai per puntualizzare che noi umani abbiamo perso una certa capacità critica e sensibilità personale, accettando troppo supinamente tutti gli stereotipi delle società correnti (compresi i mezzi di comunicazione sociali, mode, ecc. ecc.), ed essendo con lui in pieno accordo, sarei io ad esserne sempre più concretamente condizionato, visto che poi nella realtà dei fatti è difficilissimo staccarsi completamente da essi, vanno gestiti e possibilmente limitati, ... se una volta non c'erano si viveva (benissimo) lo stesso, qui vedo e capisco solo che stiamo diventando sempre più degli "oggetti del sistema" (democratico o meno) che ci sta plasmando "a loro uso e consumo", ciò che perdiamo via via la nostra identità e capacità critica, la presenza attiva nella società che noi persone dovremo costruire a nostra misura e non lasciarla costruire da altri per noi (... pura utopia!?) a loro misura su di noi.

5) Credi di essere preparato per la scrittura? Di avere talento in quest'arte? Sai dimostrarlo?
 
La mia preparazione nella cultura italiana è solo appena sufficiente, lo riconosco, ma il taglio degli studi prevalentemente tecnici ed altri interessi e passioni hanno fatto il resto.
Se quello che riesco ad esprimere sia frutto di un talento o comunque lo stia dimostrando non lo so, so solo che a volte commentando altre poesie mi accorgo di aver scritto o aver dato uno spunto per una prossima poesia!
Mi ricordo che alle elementari mia madre fu molti contenta di un tema/racconto che presentai a scuola proposto dal maestro, esposi la storia di un seme in sintesi quel poco che mi ricordo:
"Il seme
La storia di un seme che diventa albero, cresce insieme al bambino che ha visto crescere sotto di lui, che avrà protetto amato e curato, un'amicizia forte, ma ammalato dopo che sarà tagliato, si separeranno, ma miracolosamente e all'insaputa del bambino lo seguirà anche a scuola come "suo banco" e stando in classe anche "lui" avrà imparato qualcosa dalla vita del bambino e dalla scuola."
Poi alle medie o fine elementari avevo insieme ad amichetti messo su una piccola pubblicazione periodica ogni tot tempo, settimane o mesi (A MANO per fare le copie da distribuire/vendere), su fogli protocollo trascritti a mano in cui trascrivevano frasi simpatiche, poesiette, vignette, barzellette per rallegrare lo spirito degli studenti (ma che c'era bisogno a quell'epoca?...) Il titolo ? "Er mejo", cioè "Il meglio", con quanta cura e amore facevamo tutti il necessario...

6) Se un tuo lettore ti definisse "maestro", ne saresti maggiormente lusingato o inorridito? Senti di poter diventare per qualcuno mentore, guida, figura di riferimento in ambito letterario?

Si direi lusingatissimo, mi farebbe molto piacere se qualcuno trovasse qualcosa da apprendere dai miei scritti, forse ne sarei sorpreso anche io, in quanto guardando sempre dalla mia prospettiva non mi accorgo che possono esserci diverse letture e punti di osservazione diversi dal mio che potrebbero far scoprire qualcosa che non riesco a vedere.
Mentore, guida, riferimento? Già è tanto difficile governare me stesso, figuriamoci altri oltre me...! Non avrei comunque modelli da proporre, ... tutto "a la carté"! Esattamente come i momenti, attimi di pura ispirazione o realtà da cogliere al volo, l'importante, se non si può subito scrivere, è appuntarsi le cose essenziali per poi in pace ricostruire quell'ispirazione e trascrivere in versi.

7) Ti ispiri a un autore in particolare? Perché?

Nel dna che mi costituisce ed in ordine cronologico devo riportare il grande Trilussa, il sommo Dante, ed il meraviglioso Leopardi.
Vediamo brevemente, Trilussa incarna la società narrata senza veli e senza peli, capacità di satira socio-politica impareggiabile, ed anche la capacità di far dialogare animali al posto di uomini, con le loro vicende, specchio di quelle umane e viceversa.
Dante per la linearità dell'esposizione e composizione dei versi misurati fino all'inverosimile, la musicalità delle rime in quartine ecc. ineguagliabile!
Il titolo del mio primo libro prende le mosse proprio da un suo verso "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza".
Questa la chiave di lettura delle mie poesie, ... considerare, fare considerazioni dopo averle lette, perché già ognuna ne propone almeno una...
E perché allora "Considerazzioni" con due zeta? Dal titolo di una mia poesia in romanesco ho unito il fine, del considerare, meditare, con l'animo mio che è stato profondamente marcato, fin dalle elementari, dalla poesia romanesca di Trilussa che il mio maestro, napoletano, adorava moltissimo (approfondimenti nella descrizione del libro) per cui l'influenza del romanesco ha fatto "fiorire" una seconda zeta dovuta alla cadenza della parlata dialettale che così viene riportata nella scrittura, o si raddoppiano oppure si semplificano (es. guerra -> guera) cadendo le doppie in singole.
Ed infine Leopardi per la profondità dei componimenti a partire dalla natura all'uomo, ed alla sua spiritualità affiorante quasi ovunque, fossero anche solo le domande che pone. Almeno in un paio di poesie già pubblicate mi sono cimentato con il mio sentire l'infinita sproporzione che viviamo sulla nostra pelle e del creato intero che ci guarda da lassù... altre saranno di prossima pubblicazione, è il sentire la sproporzione tra finito ed infinito che mi anima tali considerazioni o domande.

8) Non fossi stato portato per la scrittura, avresti scelto una diversa forma d'arte per esprimere te stesso oppure con fatica avresti tenuto tutto dentro?

Credo che avrei tenuto tutto dentro, purtroppo, come tutto è tenuto scritto su carta, tutto quello che dai 16 anni in poi ho iniziato a produrre. Io sono un bel po' antico, non esisteva niente di elettronico neanche il PC! Si aveva più tempo per rivedere, rileggere, e correggere, ... note a lato, freccettine di rimando, altre idee che fiorivano attorno... insomma veramente tutto poetico! e magico sul foglio, ... carta penna ed estro!
Solo negli ultimi 7 anni con l'uso di tablet e smartphone li ho trovati utili per appuntare, avendoli quasi sempre appresso, le idee e sollecitazioni che emergono al volo oppure la sera, oppure quando ti alzi in piena notte o la mattina presto più del solito orario. Viaggiando sui mezzi di trasporto trovo molto utile, oltre che chattare, poter leggere o addirittura scrivere ed utilizzare quel tempo in modo costruttivo, utile a te stesso,
In altro modo non credo proprio che ne sarei capace, arte o non arte, non mi sono mai cimentato in nessuna altra forma.

9) Puoi rallentare il tempo. Per una sola volta nella vita e solo per un'ora: ogni minuto equivarrà a un'ora normale. Qual è il momento perfetto di cui godresti così tanto a fondo?

Ciò che mi piace fare lo dilaterei si, all'infinito (suggerisce Leopardi, ahahah)!, ma essendo anche il mio tempo limitato, seppur allungato, anche se sono un tipo che sa stare bene da solo e so adattarmi a fare cose anche da solo, ... a piacerebbe stare in vacanza con molti amici, e riempire la giornata di diversissime attività all'aperto e non, montagna o mare non fa differenza, l'importante è il clima che si instaura. A me piace molto la compagnia, se non si è capito.

10) Ultima domanda. Dimmi qualcosa che riguarda il lato di te più profondo, inalscoltato, istintivo, sincero di cui nessuno sa nulla. Una cosa che non hai mai detto e che riguarda l'approccio che hai con i tuoi scritti.

Sempre se avessi tempo, per il mio futuro avrei un enorme desiderio che sarebbe quello di creare anche dei semplici video con voce narrante che legge la poesia, ed un semplice video dove scorrono i versi (stile karaoke) scritti, con : video o foto in movimento con soggetto a seconda del tema della poesia, ...
Può bastare? ... si?... NO !!!
e perché NO? ...
Sogno che si possa fare, ovviamente, in più lingue !!!
A tal proposito ha iniziato a creare un canale youtube, per ora vuoto, in cui inserire e rendere pubblici i vari video, uno per ogni poesia, e per ogni lingua ...un lavoretto da niente eh!
Tutto questo sarebbe: solo per amore alla POESIA, ai suoi contenuti, che spero di riuscire sempre a mettere, non mi basta descrivere luoghi o situazioni, anzi forse non son proprio capace in questo, ma cosa sento e provo quello si, sarebbe ed è la chiave di lettura di ogni mia prosa, e demando al lettore il lasciarsi in qualche modo colpire, prendere, affascinare, considerando su considerazioni da me già considerate come "Considerazzioni" vitali anche sue!
Il motivo principale per iniziare a fare qualcosa di concreto è stato il voler lasciare qualcosa di me ai miei due figli, per magari conoscermi meglio, visto che li ho avuti già in tarda età ..., ma sorvoliamo su questo piccolo dettaglio.

Grazie infinite per il tuo tempo.

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