Questa è la stanza che maggiormente permette ai suoi ospiti di sondare d'arte: il fulcro artistico di ognuno.
Eccomi ad ascoltarti, allora; curiosa di questa nuova esperienza, ho voglia di imparare da te.
Per te dieci domande... accomodiamoci.
Eccomi ad ascoltarti, allora; curiosa di questa nuova esperienza, ho voglia di imparare da te.
Per te dieci domande... accomodiamoci.
1) La Bohemian Room
è una tra le stanze più "originali". Quella in cui è possibile
esprimere se stessi a tutto tondo, e contemporaneamente domandarsi
come fare per imparare qualcosa di nuovo. Come migliorare.
Ebbene, riesci a spiegare il legame nato con questo luogo? Cosa ti
ha spinto a sceglierlo? Perché?
Ciao, tra tutte le
descrizioni della tue stanze, meravigliosamente presentate, questa è
quella che penso mi corrisponda di più, per creatività ed inventiva,
immaginazione e la curiosità che sempre mi contraddistinguono ed
animano. Compresa anche una completa apertura alle possibilità che
emergono dal reale, sapendolo intercettate e sorprendere.
Per me è proprio vero
che non si finisce mai di imparare dal reale e poi riportarlo in versi.
Quindi è una questione di affinità che sento proprio con i contenuti
della stanza.
Dalla frase del grande
Rodari che etichetta la stanza mi sento, ancora, abbastanza colpito in
quanto ripercorrendo le occasioni della mia vita vedo proprio che io
non mi sono lasciato sfuggire forse nessuna occasione per buttarmi ed
esprimere me stesso, la mia ricerca, in ogni attività che
intraprendevo.
Ad esempio mio fratello
ha comprato per se un modellino di nave a vela da costruire, lo ha
mollato prestissimo, ed io l'ho continuato e finito ed ho anche preso
la passione di fare modellismo, navale, aereo, e plastici da guerra.
Mia sorella maggiore ha
preso per lei una chitarra, ma dopo poco l'ha abbandonata ed io invece
ho iniziato da autodidatta ad appassionarmi a vita alle musiche e
canzoni.
Non contento del suono
che emetteva la volevo migliorarla, la smonto, piallo, preparo, ... ma
poi rimane li, in attesa delle migliorie, in quanto mi comprano una
nuova chitarra.
Potrei fare esempi in altri campi, umani, sportivi, tecnici, ecc.
Ma anche di mie idee
non ne sono mai sprovvisto, è solo il tempo che mi manca per poterle
realizzare, infatti, purtroppo spesso accade che alcuni progetti non
vedono la luce, e rimangono incompleti, ma quando le completo c'è da
rimanere a bocca aperta!
2) Parliamo
di realtà e interpretazione della stessa. Credi che uno scrittore
debba necessariamente apprendere dall'esterno per poter comunicare
uno stato d'animo? La realtà interiore di un autore può avere
interpretazioni differenti a seconda del lettore o credi che
l'interpretazione sbagliata sia una mancanza nei suoi riguardi?
No assolutamente non è
necessario apprendere dall'esterno, molto spesso basta leggersi dentro
per poter far uscire i propri sentimenti o i propri vissuti
esperienziali, come anche a volte si è colpiti da eventi esterni,
vicini o lontani che siano, ma se raggiungono le corde allora sono
impossibili da trattenere, essi riverberano in se stessi e riescono
come nuove emozioni percepite e sedimentate.
È evidente che ognuno
che legge una poesia ha la libertà di recepire per come gli è dato di
sentire in quel preciso momento in cui legge, infatti se rileggerà in
altro momento, con altro stato d'animo, riceverà altre emozioni ...
Esattamente questi
pensieri li ho presentati nel componimento "Poesia fruttata" che già
dal titolo fa capire il ruolo cui la poesia è soggetta ma anche un
inaspettato ruolo del lettore ... che lascio a voi scoprire!
Non sarà mai una
mancanza di rispetto all'autore ma piuttosto un limite contingente ad
una semplice lettura, infatti secondo me una poesia per essere
completamente ben compresa in tutte le sue sfumature ed accenti deve
essere letta e riletta, in tempi e situazioni differenti, più e più
volte.
Comunque poi che una
poesia dia qualunque emozione o sottolineatura è comunque una cosa
positiva, è come se arricchisse il messaggio originale, sai la libertà
di interpretazione è proprio quella che da maggiori frutti.
Infatti io forse ho
ecceduto, o mi sono spinto un po' oltre, nel dire che leggendo una
poesia in realtà può capitare che sia la poesia a leggere dentro il tuo
vissuto del lettore, ...!
3) Cosa sai fare meglio di chiunque altro?
Non mi sento migliore di nessuno, ma se c'è un processo di miglioramento quello è sempre e solo con se stesso.
Ammiro alcuni lavori di
altre persone che esprimono meglio di chiunque altro quello che vivono
emotivamente e lo sanno mettere in forme poetiche bellissime.
Sembrerà strano ma io
non ho un genere preferito o argomento preferenziale, e neanche un modo
di fare poesia più o meno standard, oltre a saltare tra l'italiano ed
il dialettale romanesco, anche gli spunti che trovo sono i più
disparati, amore, dolore, umanità, natura, spiritualità, ecc.
Allora potrei dire che
meglio di chiunque altro so saltare da un argomento all'altro anche in
forme espressive poetiche e linguistiche diverse (come anche gli
Haiku/Tanka), si anche affrontare argomenti molto diversi tra di loro.
Poi credo che lo spirito
di adattamento sia anche una mia caratteristica, forse troppo
adattabile diventa una debolezza ma che ci posso fare, questo carattere
mi ritrovo e me lo tengo!
4) Potessi
incontrare uno dei personaggi della tua opera, chi sarebbe?
Faresti o diresti qualcosa che possa condizionarne il futuro?
Ora il difficile è
selezionare uno solo di essi, tra i tanti, tutti così diversi, tutti
così importanti ed essenziali, ... forse quello più colloquiale potrebbe
essere l'uomo che è convinto che oggigiorno è preferibile essere
animali, non per disumanizzare la specie umana, anzi semmai per
puntualizzare che noi umani abbiamo perso una certa capacità critica e
sensibilità personale, accettando troppo supinamente tutti gli
stereotipi delle società correnti (compresi i mezzi di comunicazione
sociali, mode, ecc. ecc.), ed essendo con lui in pieno accordo, sarei io
ad esserne sempre più concretamente condizionato, visto che poi nella
realtà dei fatti è difficilissimo staccarsi completamente da essi, vanno
gestiti e possibilmente limitati, ... se una volta non c'erano si
viveva (benissimo) lo stesso, qui vedo e capisco solo che stiamo
diventando sempre più degli "oggetti del sistema" (democratico o meno)
che ci sta plasmando "a loro uso e consumo", ciò che perdiamo via via la
nostra identità e capacità critica, la presenza attiva nella società
che noi persone dovremo costruire a nostra misura e non lasciarla
costruire da altri per noi (... pura utopia!?) a loro misura su di noi.
5) Credi di essere preparato per la scrittura? Di avere talento in quest'arte? Sai dimostrarlo?
La mia preparazione
nella cultura italiana è solo appena sufficiente, lo riconosco, ma il
taglio degli studi prevalentemente tecnici ed altri interessi e
passioni hanno fatto il resto.
Se quello che riesco ad
esprimere sia frutto di un talento o comunque lo stia dimostrando non
lo so, so solo che a volte commentando altre poesie mi accorgo di aver
scritto o aver dato uno spunto per una prossima poesia!
Mi ricordo che alle
elementari mia madre fu molti contenta di un tema/racconto che
presentai a scuola proposto dal maestro, esposi la storia di un seme in
sintesi quel poco che mi ricordo:
"Il seme
La storia di un seme
che diventa albero, cresce insieme al bambino che ha visto crescere
sotto di lui, che avrà protetto amato e curato, un'amicizia forte, ma
ammalato dopo che sarà tagliato, si separeranno, ma miracolosamente e
all'insaputa del bambino lo seguirà anche a scuola come "suo banco" e
stando in classe anche "lui" avrà imparato qualcosa dalla vita del
bambino e dalla scuola."
Poi alle medie o fine
elementari avevo insieme ad amichetti messo su una piccola
pubblicazione periodica ogni tot tempo, settimane o mesi (A MANO per
fare le copie da distribuire/vendere), su fogli protocollo trascritti a
mano in cui trascrivevano frasi simpatiche, poesiette, vignette,
barzellette per rallegrare lo spirito degli studenti (ma che c'era
bisogno a quell'epoca?...) Il titolo ? "Er mejo", cioè "Il meglio", con
quanta cura e amore facevamo tutti il necessario...
6) Se un tuo
lettore ti definisse "maestro", ne saresti maggiormente lusingato
o inorridito? Senti di poter diventare per qualcuno mentore,
guida, figura di riferimento in ambito letterario?
Si direi lusingatissimo,
mi farebbe molto piacere se qualcuno trovasse qualcosa da apprendere
dai miei scritti, forse ne sarei sorpreso anche io, in quanto guardando
sempre dalla mia prospettiva non mi accorgo che possono esserci
diverse letture e punti di osservazione diversi dal mio che potrebbero
far scoprire qualcosa che non riesco a vedere.
Mentore, guida,
riferimento? Già è tanto difficile governare me stesso, figuriamoci
altri oltre me...! Non avrei comunque modelli da proporre, ... tutto "a
la carté"! Esattamente come i momenti, attimi di pura ispirazione o
realtà da cogliere al volo, l'importante, se non si può subito
scrivere, è appuntarsi le cose essenziali per poi in pace ricostruire
quell'ispirazione e trascrivere in versi.
7) Ti ispiri a un autore in particolare? Perché?
Nel dna che mi
costituisce ed in ordine cronologico devo riportare il grande Trilussa,
il sommo Dante, ed il meraviglioso Leopardi.
Vediamo brevemente,
Trilussa incarna la società narrata senza veli e senza peli, capacità
di satira socio-politica impareggiabile, ed anche la capacità di far
dialogare animali al posto di uomini, con le loro vicende, specchio di
quelle umane e viceversa.
Dante per la linearità
dell'esposizione e composizione dei versi misurati fino
all'inverosimile, la musicalità delle rime in quartine ecc.
ineguagliabile!
Il titolo del mio primo
libro prende le mosse proprio da un suo verso "Considerate la vostra
semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e
canoscenza".
Questa la chiave di
lettura delle mie poesie, ... considerare, fare considerazioni dopo
averle lette, perché già ognuna ne propone almeno una...
E perché allora
"Considerazzioni" con due zeta? Dal titolo di una mia poesia in
romanesco ho unito il fine, del considerare, meditare, con l'animo mio
che è stato profondamente marcato, fin dalle elementari, dalla poesia
romanesca di Trilussa che il mio maestro, napoletano, adorava
moltissimo (approfondimenti nella descrizione del libro) per cui
l'influenza del romanesco ha fatto "fiorire" una seconda zeta dovuta
alla cadenza della parlata dialettale che così viene riportata nella
scrittura, o si raddoppiano oppure si semplificano (es. guerra ->
guera) cadendo le doppie in singole.
Ed infine Leopardi per
la profondità dei componimenti a partire dalla natura all'uomo, ed alla
sua spiritualità affiorante quasi ovunque, fossero anche solo le
domande che pone. Almeno in un paio di poesie già pubblicate mi sono
cimentato con il mio sentire l'infinita sproporzione che viviamo sulla
nostra pelle e del creato intero che ci guarda da lassù... altre
saranno di prossima pubblicazione, è il sentire la sproporzione tra
finito ed infinito che mi anima tali considerazioni o domande.
8) Non fossi
stato portato per la scrittura, avresti scelto una diversa forma
d'arte per esprimere te stesso oppure con fatica avresti tenuto
tutto dentro?
Credo che avrei tenuto
tutto dentro, purtroppo, come tutto è tenuto scritto su carta, tutto
quello che dai 16 anni in poi ho iniziato a produrre. Io sono un bel
po' antico, non esisteva niente di elettronico neanche il PC! Si aveva
più tempo per rivedere, rileggere, e correggere, ... note a lato,
freccettine di rimando, altre idee che fiorivano attorno... insomma
veramente tutto poetico! e magico sul foglio, ... carta penna ed estro!
Solo negli ultimi 7
anni con l'uso di tablet e smartphone li ho trovati utili per appuntare,
avendoli quasi sempre appresso, le idee e sollecitazioni che emergono
al volo oppure la sera, oppure quando ti alzi in piena notte o la
mattina presto più del solito orario. Viaggiando sui mezzi di trasporto
trovo molto utile, oltre che chattare, poter leggere o addirittura
scrivere ed utilizzare quel tempo in modo costruttivo, utile a te
stesso,
In altro modo non credo proprio che ne sarei capace, arte o non arte, non mi sono mai cimentato in nessuna altra forma.
9) Puoi
rallentare il tempo. Per una sola volta nella vita e solo per
un'ora: ogni minuto equivarrà a un'ora normale. Qual è il momento
perfetto di cui godresti così tanto a fondo?
Ciò che mi piace fare lo
dilaterei si, all'infinito (suggerisce Leopardi, ahahah)!, ma essendo
anche il mio tempo limitato, seppur allungato, anche se sono un tipo che
sa stare bene da solo e so adattarmi a fare cose anche da solo, ... a
piacerebbe stare in vacanza con molti amici, e riempire la giornata di
diversissime attività all'aperto e non, montagna o mare non fa
differenza, l'importante è il clima che si instaura. A me piace molto la
compagnia, se non si è capito.
10) Ultima
domanda. Dimmi qualcosa che riguarda il lato di te più profondo,
inalscoltato, istintivo, sincero di cui nessuno sa nulla. Una cosa
che non hai mai detto e che riguarda l'approccio che hai con i
tuoi scritti.
Sempre se avessi tempo,
per il mio futuro avrei un enorme desiderio che sarebbe quello di
creare anche dei semplici video con voce narrante che legge la poesia,
ed un semplice video dove scorrono i versi (stile karaoke) scritti, con
: video o foto in movimento con soggetto a seconda del tema della
poesia, ...
Può bastare? ... si?... NO !!!
e perché NO? ...
Sogno che si possa fare, ovviamente, in più lingue !!!
A tal proposito ha iniziato a creare un canale youtube, per ora vuoto, in cui inserire e rendere pubblici i vari video, uno per ogni poesia, e per ogni lingua ...un lavoretto da niente eh!
Tutto questo sarebbe: solo per amore alla POESIA, ai suoi contenuti, che spero di riuscire sempre a mettere, non mi basta descrivere luoghi o situazioni, anzi forse non son proprio capace in questo, ma cosa sento e provo quello si, sarebbe ed è la chiave di lettura di ogni mia prosa, e demando al lettore il lasciarsi in qualche modo colpire, prendere, affascinare, considerando su considerazioni da me già considerate come "Considerazzioni" vitali anche sue!
Può bastare? ... si?... NO !!!
e perché NO? ...
Sogno che si possa fare, ovviamente, in più lingue !!!
A tal proposito ha iniziato a creare un canale youtube, per ora vuoto, in cui inserire e rendere pubblici i vari video, uno per ogni poesia, e per ogni lingua ...un lavoretto da niente eh!
Tutto questo sarebbe: solo per amore alla POESIA, ai suoi contenuti, che spero di riuscire sempre a mettere, non mi basta descrivere luoghi o situazioni, anzi forse non son proprio capace in questo, ma cosa sento e provo quello si, sarebbe ed è la chiave di lettura di ogni mia prosa, e demando al lettore il lasciarsi in qualche modo colpire, prendere, affascinare, considerando su considerazioni da me già considerate come "Considerazzioni" vitali anche sue!
Il motivo principale per
iniziare a fare qualcosa di concreto è stato il voler lasciare
qualcosa di me ai miei due figli, per magari conoscermi meglio, visto
che li ho avuti già in tarda età ..., ma sorvoliamo su questo piccolo
dettaglio.
Grazie infinite per il tuo tempo.
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