Il paesaggio è verdeggiante e il Cafè ha preso forma in una grande villa coloniale color crema. I dettagli delle porte e degli infissi sono di un bianco cangiante, il quale a seconda della direzione dei raggi del sole regala sfumature avorio o perla. Un prato verde scuro si estende tutt'intorno all'edificio che è abbracciato a nord-est da un rigoglioso bosco. A sud-ovest si apre il mare più blu che si sia mai visto.
La mia porta d'ingresso preferita è la vetrata sul retro, quella che guarda l'oceano da una parte e il bosco dall'altra. Proprio da lì riesco a vedere tutte le stanze per gli incontri letterari. Tenendo le spalle al sole, entro decisa varcando la vetrata trovandomi in una grande sala rotonda che mi accoglie. Alla mia sinistra c'è la Classic Room. Lo so perché ho imparato a riconoscere le stanze dal legno, dagli intarsi e dal colore delle loro porte. Questa infatti è di mogano scuro, liscia e lucida, ha la cornice sagomata ad ospitare un vetro squadrato posto nella parte alta e centrale della stessa. La maniglia è dorata con un'impugnatura che "accoglie" il palmo della mano. Segue la Modern Room. La porta è in betulla chiaro spazzolato per i due terzi della sua lunghezza, la parte centrale ospita una striscia di vetro opaco. La maniglia è a pomello, dorata. La terza porta è in rovere sbiancato e a differenza delle prime due è ad arco e non ha vetri. E' una porta massiccia, che ha molto da raccontare: si apre sulla Vintage Room, infatti. Ha la maniglia argentata e a forma di onda.
La metà della stanza rotonda in cui mi trovo è superata. Davanti a me c'è un grande corridoio che in questo momento non ho intenzione di esplorare. Decido quindi di continuare il giro e vado avanti. Appena accanto al corridoio c'è una porta ricca di arzigogoli, sembra avere uno stile orientaleggiante: è in ciliegio con venature rossicce. Ha la forma di un arco, ma termina in alto con una punta. Al centro ospita una vetrata multi cromatica anch'essa a punta per seguire la cornice. La maniglia a forma di diamante è di vetro e porta direttamente alla Bohemian Room. La penultima porta è completamente in vetro trasparente, ma per un gioco di luci non si riesce a vedere l'interno: riflette sempre il sole! Non si capisce come faccia a reggersi, sembra eterea, posta lì senza alcun cardine. Non ha nemmeno la maniglia, l'unico modo per varcarne la soglia ed entrare nella Minimal Room è spingerla. L'ultima porta alla mia estrema destra è in larice bianco e ospita al centro due vetri trasparenti. Presenta il legno scrostato, ma credo sia una caratteristica voluta. Nella maniglia ci si può specchiare per quanto è lucida. E' una sfera d'argento, girando la quale si entra direttamente nella Shabby Chic Room.
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A partire dalle 16.00 e fino alle 21.00 di oggi, verranno pubblicate - una ogni ora - le stanze di cui sopra... mi seguite ancora un po'? Poi giuro, ho finito!
NOTA: I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi raccontati sono frutto della fantasia dell'autore, pertanto eventuali riferimenti a fatti e/o persone (laddove non specificato e se già in pertinenza richiesto agli interessati) è puramente casuale. Questo testo è di proprietà dell’autore ed è protetto dalla legge sul diritto d’autore n.633/1941 e successive modifiche. Come da disclaimer presente in "A piedi nudi nel Cafè Littéraire" ne è vietata ogni riproduzione, copia, pubblicazione o redistribuzione totale o parziale previa richiesta all'autore stesso.
Certo che sì....
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