Ha il colore del mare. Il suo maggiolino ha il colore del mare all'alba. E' turchese con venature rosa ruggine date dal tempo. Forse non è il più bello del mondo, ma è suo e la porta dove vuole. Un sorriso a salutare i raggi del sole che filtrano tra gli alberi e un sospiro lieve pensando a quanto sia rilassante quella strada sterrata piena di verde.
Francesca P. viaggia a velocità sostenuta e si gode il paesaggio. Accanto a lei dorme Manuela, la quale subito dopo uno scossone dato dalla strada dissestata, alza la testa e si rivolge alla compagna.
<<Siao aiiate?>> dice a bassa voce con la bocca impastata.
<<Che?>> si fa spicciola Francesca P..
<<Siamo arrivate?>> si corregge Manuela.
<<Manca poco. Qualche minuto ancora, penso... il dramma è che il navigatore ha smesso di funzionare quache kilometro fa, quindi non saprei dirti esattamente quanto tempo anco...>> Francesca P. non termina la frase che Manuela prorompe <<Ecco! Ecco! Guarda lì! Siamo arrivate!>> e sorride indicando un punto al di là degli alberi sulla sua destra.
Francesca P. segue la curva e in pochi secondi si staglia loro davanti un grande edificio coloniale color crema. L'unico nei paraggi.
<<Dev'essere quello, il posto!>> dice un po' a se stessa Francesca P..
<<Certo che sì!>> Manuela non riesce a nascondere l'eccitazione <<Dai, dai... ingrana la marcia! Non vedo l'ora di scendere!>> aggiunge.
Il maggiolino punta verso la verde cancellata e con un'agile manovra si parcheggia accanto ad una Prius blu. Un po' più avanti, rivolto al portone d'ingresso, c'è un gruppo di donne in piena conversazione. Hanno tutte un'aria familiare e gradevole. Sembrano sorridenti, alcune in fibrillazione. Francesca P. e Manuela scendono dall'auto e fanno per chiudere le portiere. Silvia è la prima a girarsi accorgendosi di loro ed anche la prima a parlare.
<<Eccovi, finalmente!>> proprompe sorridendo di gusto.
<<Ok, ok... siamo qui da ieri, ma non vogliamo farvelo pesare!>> conclude lo scherzo Vanessa facendo l'occhiolino.
<<Oh, ma che importa... venite qui, fatevi abbracciare!>> ora è Elena a parlare, visibilmente commossa.
Francesca P. è un po' stordita, ma si lascia salutare con calore da tutte. Manuela invece con gran forza vitale si lancia a baciar le altre sulle guance, quasi non le vedesse da mesi, portando un sorriso così coinvolgente da suscitare un'immensa ilarità generale.
Poi un fischio improvviso zittisce le donne immediatamente.
E' Mary a parlare, non prima di essere arrossita completamente.
<<Ehm... scusate...>> alza il fischietto come a voler giustificare il rumore assordante <<...non sapevo come attirare la vostra attenzione!>> ora sorride e rendendosi conto di aver catturato l'attenzione continua <<So che siamo tutte qui per una ragione, è una sorpresa anche per me trovarmi assieme a voi. In sincerità non me l'aspettavo! Ma una domanda nasce spontanea...>> qualcuna tossisce, quancun'altra si guarda le unghie, ma Mary porsegue coraggiosa <<...qualcuno sa perché siamo qui? Sì, insomma, conosciamo davvero la persona che ci ha invitate? Guardatevi intorno: siamo praticamente in mezzo al nulla!>> e apre le braccia indicando il vasto spazio vuoto che le circonda.
<<A dire il vero anche io mi sono posta la stessa domanda>> sopraggiunge Francesca <<tra l'altro io son stata la prima ad arrivare. Ho anche bussato al portone, ma non ho ricevuto risposta! Che senso ha farci venir fin qui e poi non presentarsi?>> conclude dubbiosa.
Si accende un brusio di sottofondo tra le astanti, le quali inorridiscono al pensiero di essere state gabbate, perdendo completamente l'allegria che fino a poco prima le accomunava. Poi una voce tra le altre si alza ben definita.
<<Ragazze, guardate la porta!>> urla Michela, invogliando tutte a voltarsi verso l'edificio coloniale <<E' aperta!>> conclude sgranando gli occhi.
Il vociare ora è insistente, ognuna ha qualcosa da dire, tutte vogliono spiegare, ma la realtà è che nessuna di loro sa esattamente ciò che sta accadendo. Frasi sconnesse si alzano impetuose, ma completamente inutili. Chiamiamola si sente inveire, non c'è campo qualcun'altra prosegue, andiamocene azzarda un'altra. Così, mentre si cerca di capire come muoversi, c'è davvero chi prende l'iniziativa e si dirige a passo deciso verso l'ingresso del grande palazzo, sfidando così la sorte o probabilmente facendo la cosa più sensata in quel contesto.
<<Vale, cosa fai?!>> le va dietro Mary.
<<Cosa faccio?>> risponde Valeria senza voltarsi <<Faccio ciò per cui son venuta qui oggi: entro e vedo cosa vogliono da me!>> e prosegue salendo i tre scalini che portano all'ingresso principale.
<<Aspettatemi, vengo anch'io!>> non si lascia pregare Francesca P..
<<Ok, ok... sono curiosa come un gatto>> ora saltella Manuela, seguedole a ruota.
E una dopo l'altra, anche tutte le altre si lasciano convincere da quel primo gesto impavido. A mano a mano si raggruppano tra le colonne che sorreggono l'architrave arzigogolato guadagnando la fresca ombra sotto il porticato. Valeria, in testa al gruppo, si accinge a spingere la grande porta bianca.
Qualche secondo per abituarsi alla penombra, Valeria fa qualche passo verso l'interno per far entrare tutte e tornato il silenzio, da fuori si ode la vocina di Francesca.
<<Bene, ragazze! Andate pure. Io e Michelina vi guardiamo le spalle!>> poi continua <<Non preoccupatevi per le vostre auto, ci pensiamo noi!>> e si schiarisce la voce, pensando sembrasse troppo stridula.
<<Sì, noi... ehm... guardiamo le auto!>> aggiunge con seria convinzione Michela.
Angela esce sul portico nuovamente e con un gran sorriso poggia le mani sui fianchi. Poi si rivolge alle due giovani <<Non avrete mica paura?>> dice.
<<Chi, noi?>> rispondono in coro e un po' troppo in fretta Francesca e Michela.
<<E' più saggio che qualcuno resti fuori...>> si fa forte Michela.
<<Certo!>> continua Francesca, per dar man forte all'altra <<Altrimenti come fate a sapere dov'è l'uscita, poi?>> quindi si corregge <<Insomma, come fate a capire sul serio che siete entrate di qui... potreste uscire da tutt'altra parte e non avere riferimenti!>> ma ormai il panico nella sua voce la tradisce, oltre al pretesto senza fondamento appena utilizzato.
Angela sorride e guardando prima una e poi l'altra fa una cosa che nessuno si aspetta. Chiama a gran voce il nome di Mary, che di corsa vien fuori, quindi facendole l'occhiolino le manda un messagio che nessun altro capisce. Quindi si dirige verso le due pavide pulzelle e rivolgendosi a Mary dice <<Io prendo la secca, tu buttati sulla smilza!>>.
Michela e Francesca non capiscono subito cosa sta accadendo, ma se ne accorgono troppo tardi, quando con uno strattone si sentono tirare prima un braccio e poi issare in spalla. Sono inutili le urla e le imprecazioni, in pochi secondi vengono messe giù sul pavimento di marmo dell'ingresso dell'enorme villa.
Un tonfo sonoro avvisa tutte che la porta è stata chiusa lasciandole al buio.
<<Suvvia, che volete che sia! Cerchiamo qualcuno e facciamola finita!>> si fa audace Vanessa avanzando a tentoni in cerca di un interruttore.
<<Qualcuno mi spiega come mai in pieno giorno non filtri un solo raggio di sole dalle alte finestre che si vedevano da fuori?>> chiede astutamente An.
<<Oh, dai... ci sarà un motivo>> spiega Silvia <<forse ci sono dei pesanti drappi o delle tende a coprire e da fuori non le abbiamo notate!>>.
<<Ok, interruttore... interruttore... dove sei, dove sei?>> è alla ricerca Manuela.
<<Pauuuuura!>> fa con voce grave Francesca P. prendendo in giro tutte.
<<Ooooh, smettila Franci!>> dice Michela poi aggiunge <<Luce, serve solo un po' di luce!>>.
D'un tratto la sua richiesta viene esaudita e una calda e accogliente lampada si accende immediatamente. Le undici donne stringono gli occhi, per poi abituarsi quasi immediatamente all'atmosfera.
Sopraggiunge quindi la delusione. Sono in un inusuale ingresso formato da quattro pareti. Una è quella dalla quale sono entrate attraverso la grande porta bianca, le altre tre pareti ospitano anch'esse delle porte. Una per ogni lato.
<<Qualcuno mi spiega quale architetto progetta una villa esteriormente così tanto figa e poi appena si varca l'ingresso spara in faccia agli ospiti tre porte, anziché un enorme sala piena di respiro?>> domanda per la seconda volta An a nessuno in particolare.
<<Beh, dobbiamo dividerci>> si fa pratica Mary <<Francesca P. tu vai con Michela, Manuela e Angela>> poi si porta il pollice e l'indice tra gli occhi, come a riflettere, quindi continua <<Vanessa, tu andrai con An, Elena e Valeria. Io invece mi prendo Francesca-braveheart e Silvia>> conclude.
<<Meglio suddividere le... ehm... forze>> aggiunge Mary prima che le altre potessero profferir parola.
<<Ok, ok... allora noi prendiamo la porta di mezzo!>> saltella Manuela.
<<Dato che siamo qui, noi prendiamo quella si sinistra.>> prosegue Elena.
<<Bene! Allora noi andremo a destra!>> chiude il cerchio Silvia.
<<Ragazze mi raccomando, questo è un piano terra... se avete problemi rompete una finestra e correte fuori!>> spiega con calma Mary, che sembra aver preso in pugno la situazione.
NOTA: I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi raccontati sono frutto della fantasia dell'autore, pertanto eventuali riferimenti a fatti e/o persone (laddove non specificato e se già in pertinenza richiesto agli interessati) è puramente casuale. Questo testo è di proprietà dell’autore ed è protetto dalla legge sul diritto d’autore n.633/1941 e successive modifiche. Come da disclaimer presente in "A piedi nudi nel Cafè Littéraire" ne è vietata ogni riproduzione, copia, pubblicazione o redistribuzione totale o parziale previa richiesta all'autore stesso.
Qualche secondo per abituarsi alla penombra, Valeria fa qualche passo verso l'interno per far entrare tutte e tornato il silenzio, da fuori si ode la vocina di Francesca.
<<Bene, ragazze! Andate pure. Io e Michelina vi guardiamo le spalle!>> poi continua <<Non preoccupatevi per le vostre auto, ci pensiamo noi!>> e si schiarisce la voce, pensando sembrasse troppo stridula.
<<Sì, noi... ehm... guardiamo le auto!>> aggiunge con seria convinzione Michela.
Angela esce sul portico nuovamente e con un gran sorriso poggia le mani sui fianchi. Poi si rivolge alle due giovani <<Non avrete mica paura?>> dice.
<<Chi, noi?>> rispondono in coro e un po' troppo in fretta Francesca e Michela.
<<E' più saggio che qualcuno resti fuori...>> si fa forte Michela.
<<Certo!>> continua Francesca, per dar man forte all'altra <<Altrimenti come fate a sapere dov'è l'uscita, poi?>> quindi si corregge <<Insomma, come fate a capire sul serio che siete entrate di qui... potreste uscire da tutt'altra parte e non avere riferimenti!>> ma ormai il panico nella sua voce la tradisce, oltre al pretesto senza fondamento appena utilizzato.
Angela sorride e guardando prima una e poi l'altra fa una cosa che nessuno si aspetta. Chiama a gran voce il nome di Mary, che di corsa vien fuori, quindi facendole l'occhiolino le manda un messagio che nessun altro capisce. Quindi si dirige verso le due pavide pulzelle e rivolgendosi a Mary dice <<Io prendo la secca, tu buttati sulla smilza!>>.
Michela e Francesca non capiscono subito cosa sta accadendo, ma se ne accorgono troppo tardi, quando con uno strattone si sentono tirare prima un braccio e poi issare in spalla. Sono inutili le urla e le imprecazioni, in pochi secondi vengono messe giù sul pavimento di marmo dell'ingresso dell'enorme villa.
Un tonfo sonoro avvisa tutte che la porta è stata chiusa lasciandole al buio.
<<Suvvia, che volete che sia! Cerchiamo qualcuno e facciamola finita!>> si fa audace Vanessa avanzando a tentoni in cerca di un interruttore.
<<Qualcuno mi spiega come mai in pieno giorno non filtri un solo raggio di sole dalle alte finestre che si vedevano da fuori?>> chiede astutamente An.
<<Oh, dai... ci sarà un motivo>> spiega Silvia <<forse ci sono dei pesanti drappi o delle tende a coprire e da fuori non le abbiamo notate!>>.
<<Ok, interruttore... interruttore... dove sei, dove sei?>> è alla ricerca Manuela.
<<Pauuuuura!>> fa con voce grave Francesca P. prendendo in giro tutte.
<<Ooooh, smettila Franci!>> dice Michela poi aggiunge <<Luce, serve solo un po' di luce!>>.
D'un tratto la sua richiesta viene esaudita e una calda e accogliente lampada si accende immediatamente. Le undici donne stringono gli occhi, per poi abituarsi quasi immediatamente all'atmosfera.
Sopraggiunge quindi la delusione. Sono in un inusuale ingresso formato da quattro pareti. Una è quella dalla quale sono entrate attraverso la grande porta bianca, le altre tre pareti ospitano anch'esse delle porte. Una per ogni lato.
<<Qualcuno mi spiega quale architetto progetta una villa esteriormente così tanto figa e poi appena si varca l'ingresso spara in faccia agli ospiti tre porte, anziché un enorme sala piena di respiro?>> domanda per la seconda volta An a nessuno in particolare.
<<Beh, dobbiamo dividerci>> si fa pratica Mary <<Francesca P. tu vai con Michela, Manuela e Angela>> poi si porta il pollice e l'indice tra gli occhi, come a riflettere, quindi continua <<Vanessa, tu andrai con An, Elena e Valeria. Io invece mi prendo Francesca-braveheart e Silvia>> conclude.
<<Meglio suddividere le... ehm... forze>> aggiunge Mary prima che le altre potessero profferir parola.
<<Ok, ok... allora noi prendiamo la porta di mezzo!>> saltella Manuela.
<<Dato che siamo qui, noi prendiamo quella si sinistra.>> prosegue Elena.
<<Bene! Allora noi andremo a destra!>> chiude il cerchio Silvia.
<<Ragazze mi raccomando, questo è un piano terra... se avete problemi rompete una finestra e correte fuori!>> spiega con calma Mary, che sembra aver preso in pugno la situazione.
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Volete sapere che fine fanno queste 11 scalmanate?
Non perdetevi il seguito!
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NOTA: I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi raccontati sono frutto della fantasia dell'autore, pertanto eventuali riferimenti a fatti e/o persone (laddove non specificato e se già in pertinenza richiesto agli interessati) è puramente casuale. Questo testo è di proprietà dell’autore ed è protetto dalla legge sul diritto d’autore n.633/1941 e successive modifiche. Come da disclaimer presente in "A piedi nudi nel Cafè Littéraire" ne è vietata ogni riproduzione, copia, pubblicazione o redistribuzione totale o parziale previa richiesta all'autore stesso.
♥
E siccome io son curiosa come un gatto ...sto già aspettando....:-) a presto !!!!
RispondiEliminaAdoro, adoro la curiosità dei gatti! E adoro ancor di più leggerti qui!
EliminaSpero davvero di non deluderti! :)
impossibile che tu mi deluda! :-) baci!!!
Elimina♥
EliminaOddioooooo !!!! Che figata pazzesca...Sono dentro ad una storia...l'eccitazione è a 1000...e comunque ci hai preso..nonostante la testa persa nei sogni...sono anche molto pratica ;)
RispondiEliminaTroppo bella questa sorpresa....<3
Mary... il tuo personaggio è stato talmente bello da immortalare che quasi mi tirava fuori le "parole di bocca"!
EliminaSono davvero davvero felice di saper che ti è piaciuta la sorpresa! Sono felice di leggerti qui e soprattutto di averti strappato un sorriso!
Incrocio le dita per il resto! :D
Un commento anche qui, è obbligo!! Anche io divento per l'occasione un gatto :) mi accovaccio qui aspettando di leggere il continuo
RispondiEliminaArrivo... arrivo! Ma non sai quanto vorrei godermi le facce di tutte! :D
EliminaOh Roby, non potevi riuscire a stupirmi di più!!! Non immaginavo assolutamente NIENTE di tutto questo e, come le mie altre 10 compagne di avventura, sono intrigatissima dal fatto di essere diventata la protagonista di un racconto!! Non ci posso ancora credere... e poi, che suspance! Tu dove ti nascondi, dietro quale porta? Oppure, quale prove ci aspettano varcando quelle tre soglie? Sono curiosissima e questo post (e questo nuovissimo blog) dimostra che sei davvero una persona speciale dalla fantasia e creatività uniche! Ti abbraccio forte e... sai che ti dico, proprio io che di solito sono così riservata? Ti voglio bene! Un abbraccione
RispondiEliminaSilvietta... tu vuoi farmi proprio piangere! Lo so... tocchi le corde più sensibili del mio cuore e basterà mai un solo grazie per ricambiarti?
EliminaNo, non basta!
Non è tutto merito mio, l'idea l'ho letta già dal Moz (ci sono i link sopra la nota a piè pagina)... certo io la fantasia provo a mettercela, ma davvero non è proprio nulla di speciale... mi faceva però un sacco sorridere immaginarvi come "personaggi d'azione". E' stato davvero bello immaginarvi all'opera! :D
Sei piena di sorprese... mi chiedevo cosa ti frullasse per la testa ed eccoti qua a regalarci una storia speciale!!! Grazie Ro!!! Sorrido e seguo curiosa!
RispondiEliminaChe bello il tuo sorriso! :)
EliminaMa giuro che questa è una favola... è adatta anche ai piccoli principi! ;)
:*:*:*
No ma....ma.....ma....Robyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy..questa era la sorpresa di cui mi parlavi!!!!! E io, come anche nel racconto, sono la più svampita della situazione :)))) Giustamente...Sai che faccio? stampo tutti i racconti e questa sera me li divoro. Grazie!!!!
RispondiEliminaZi, zi, zi... questa è la sorpresa! :D
EliminaTi prego non ammazzarmi... ma non ho resistito e ho proprio dovuto darti il ruolo della Bridjet Jones della situazione! XD