venerdì 31 luglio 2015

Cafè Littéraire della zia

Anche l'idea è nutrimento.
- Victor Hugo -

Estate torrida e afosa, calda, appiccicaticcia.
Le membra chiedono un po' di refrigerio e sono alla continua ricerca di un filo d'aria che rimetta in sesto tutto. Rigenerante aria fresca che inutilmente attesa reclama. Smettere di muoversi perché ogni piccolo cambiamento provoca surriscaldamento negli arti, sulla pelle-sotto pelle. Così decido di restare ferma, immobile in questa stanza dal pavimento di vetro aspettando tempi migliori. Pigio un pulsante su un telecomando in modo da avviare le tende, che automaticamente coprono le lucidissime vetrate perimetrali. La stanza cade nella penombra. Alcuni libri sono sparpagliati qui in giro, alcuni aperti, altri impilati uno sull'altro. Ho sete e voglia di qualcosa di buono, ma fa troppo caldo per alzarmi. Ho paura di aver dimenticato qualcosa, una sensazione strana mi avvince. Sgrano gli occhi, poi li stringo a fessura per cercare di ricordare. Nulla. Il caldo ha cancellato anche le ultime forze. Pensare è faticoso e le idee sono terminate.
Il pomeriggio incalza e alcuni raggi di sole filtrano attraverso le tende. Non so quanto tempo sono rimasta stesa, ma d'un tratto un filo di luce punta il pendente che ho appoggiato sul petto e rifrangendosi su di esso devia il suo percorso fino ad un libro poco distante. Alzo piano la testa per valutarne l'effetto. E' molto bello ed affascina anche il mio corpo tramortito dalla calura, il quale decide di muoversi per raggiungere il testo scelto dal caso.
Che delusione! Non è quel che speravo! penso, poi mi volto e cerco ancora tra le moderne copertine ed i titoli esotici. Niente che riesca a rapirmi accattivante.
Eppure Consu ha bisogno di qualcosa di forte... continua il flusso ormai in caduta libera dei miei pensieri ...qualcosa di affascinante, ma ironico, di limpido e vero rifletto sul da farsi.
<<Questi libri non vanno bene!>> ora parlo da sola <<Lei è una donna d'azione. Una ne pensa...>> mi scopro a sorridere. Mentre porto avanti le mie elucubrazioni mentali, alzo la testa verso l'alto a cercare nuovi spunti. Sbadata inciampo sul telecomando di prima ed involontariamente avvio lo schermo tv appeso sulla parete di fronte al divano. Parte un sottofondo d'ambiente, sembra il rumore del vento. C'è solo l'audio, prendo quindi il telecomando e faccio per avviare il video. In attesa con il cuore in gola spero che il caso mi aiuti e mi regali lo spunto giusto da abbinare alla mia ospite.
<<Oh, sì! Ecco cosa preparerò per lei oggi!>> sembro una bambina a cui è stato regalato un cono gelato <<Gelato... ssssìììì!>> Ok, no! Sto divagando! <<Cavolo, è tardissimo!>> urlo alla fine, tentando di recuperare un po' della dignità persa tra pensieri e parole fuori contesto.
Consuelo sta arrivando e sono certa sarà impeccabile come al solito. E' energica, spiritosa, cordiale e pronta a mettersi sempre in gioco. So che coglierà l'ironia del mio abbinamento e spero ne sia entusiasta... ok, ok, non sono stata del tutto sincera! Non vedo l'ora di sapere quale leccornia avrà portato! Sì, è anche questo il motivo: Consu ha il profumo del pane e il sapore del cioccolato! E sta arrivando! Corro a darmi una rinfrescata giusto in tempo per accoglierla. Oggi riderò tanto e non vedo l'ora!
Restate con me? Per voi l'impossibile scalata di Ethan Hunt (agente segreto impersonato da Tom Cruise nel film "Mission: Impossible - Protocollo Fantasma") del Burj Khalifa di Dubai. Dopo però, tutti un giro da Consu per vedere cosa ci ha preparato!


sabato 18 luglio 2015

The Book of Life (il Libro della Vita)

Ho avuto il piacere di vedere questo film in anteprima lo scorso dicembre, durante un volo di ritorno in Italia dagli Stati Uniti. Ebbene sì, la compagnia aerea che mi ha ospitato aveva una videoteca ben fornita e dato che non sarei atterrata prima di 8 ore, ho ben pensato di affidarmi all'istinto, sperando di riempire piacevolmente almeno un tratto del viaggio. E così è stato!
Ma partiamo da principio.
The Book of Life (il Libro della Vita) è un film d'animazione del 2014 diretto ed anche sceneggiato da Jorge R. Guitierrez. In Italia esce nelle sale il 28 maggio 2015 distribuito dalla 20th Century Fox.
E dopo i dati essenziali veniamo alla trama.
Un gruppetto di scolaretti scalmanati viene mandato in gita ad un museo, una gita che si prospetterà parecchio noiosa proprio perché punitiva. Una giovane donna li accoglie all'ingresso, ma invece di guidarli verso la scalinata che li avrebbe condotti all'entrata principale, li accompagna verso un ingresso laterale accendendo in loro la fiammella della curiosità. La storia parte da qui ed esattamente quando la donna mostra ai ragazzi il Libro della Vita adagiato su un piedistallo nella sala dedicata alla cultura messicana. Comincia quindi a raccontarne gli intrecci. In Messico durante il Giorno dei Morti è tradizione andare alle tombe dei propri cari e portare doni, festeggiare, cantare e ballare in loro onore. La credenza è quella che il regno dei morti sia diviso in due mondi: la Terra dei Ricordati nella quale regna sovrana La Muerte dipinta come una donna assai magnanima e affascinante, e la Terra dei Dimenticati, governata da Xibalba il regnante meschino e doppiogiochista. Con gli occhi puntati sulla terra dei vivi i due regnanti, osservando con interesse tre bambini, Manolo, Joaquinn e Maria e l'interesse dei due ragazzi per Maria, decidono di fare una scommessa. Quale dei due riuscirà a conquistare il cuore della bella fanciulla. La Muerte scommette su Manolo dall'animo romantico, il più giovane della famiglia Sanchez, il quale sembra avere la carriera da torero già designata dal padre, ma che in cuore sa di voler diventare un cantante. Xibalba scommette invece sul prode Joaquinn dall'animo fiero, figlio dell'eroe della città e degno successore del coraggioso padre. Se la scommessa verrà vinta da Xibalba, l'altra acconsentirà a cedere il regno della Terra dei Ricordati in cambio di quella dei Dimenticati. In caso di vittoria de La Muerte, allora Xibalba si impegnerà a non intromettersi più nella vita dei mortali.
La trama si intreccia raccontando dell'amore di Manolo e Joaquinn per la bella Maria, ma anche mostrando la crescita dei tre giovani fino all'età adulta. Tra colpi di scena e colpi bassi si svilupperanno varie tematiche, sarà facile innamorarsi dei personaggi, ma anche di questa fantomatica Terra dei Ricordati della quale si ha uno scorcio davvero piacevole durante la storia.
I vividi colori che accompagnano l'ambientazione e i minuziosi dettagli che comporranno luoghi e i personaggi fanno di questo film un'esplosione di vita. Gli occhi dello spettatore si riempiono di luce ed è ben chiaro l'intento di portare avanti la bella tradizione messicana di innalzare i propri morti festeggiandoli da sera a dì con balli e canti felici.
Nonostante l'epilogo forse prevedibile - che non manca di lasciare un bel sorriso poco prima della chiusura - sento di consigliare questo film a tutti coloro che vogliono passare una serata piacevole e senza troppi pensieri.

giovedì 16 luglio 2015

Seta

Intraprendere la strada della opinione condivisa è un vero e proprio atto di fede. Ma prima di dipanare un pensiero e di avviarmi nei meandri del libro di cui mi piacerebbe parlare oggi, è giusto che una domanda nasca spontanea: il mondo ha davvero bisogno di questa ennesima condivisione di pensieri non richiesti nati dalla spinta e dalla foga del momento, dal periodo storico personale del recensore, dal bagaglio culturale dello stesso?
La risposta è lapalissiana.
No, il mondo non ha bisogno di un nuovo spazio riempito con parole insulse, fuori luogo ed estremamente soggettive. Tanto meno delle mie. Recensire un libro non vuol dire soltanto "lasciare le proprie impressioni scritte affinché altri possano giovarne", ma vuol dire anche "lasciare aperto un varco attraverso il quale si può venir feriti e attaccati dal chicchessia di turno". Condivisione è anche questo: il coraggio di riuscire a dire la propria accettando che non tutti potranno concordarne e che anzi, molto probabilmente, c'è chi non aspetta altro che alzar la mano ed elevarsi a Bastian Contrario del momento. Va da sé che la scelta di intraprendere questa strada deve essere necessariamente ponderata, soprattutto da chi non ha mai avuto la volontà, o meglio, non ha mai dato la possibilità al chicchessia di cui si parlava poco più su, di giudicare un suo prodotto. Sto parlando di me, naturalmente.
All'inizio del post ho parlato di atto di fede. In questo contesto io lo intendo soprattutto verso me stessa. E' la fiducia che ad occhi chiusi do alla me-futura, la quale domani tornerà impietosa tra queste pagine e diventerà il più critico giudice. E' a lei che voglio scrivere ed è a lei che voglio rivolgermi, sapendo che dovrò darle conto per prima e alla me-passata dopo. E che la me-presente abbia pazienza e cerchi di rendersi giusta bilancia: questo è tutto ciò che mi auguro.

Dopo avere in un certo senso avuto la mia bella introduzione, mi accingo a scrivere due righe su Seta di Alessandro Baricco (edito da BUR Rizzoli). La scelta di questo libro per la tipologia di post che voglio pubblicare è stata sofferta. Non è l'ultimo che ho letto, né il primo. Questa recensione non vuole essere legata alle impressioni immediate nate da una fresca lettura, ma vuole profondamente incatenarsi ad un ricordo. La mia volontà è quella di unire indissolubilmente le sensazioni, gli stati d'animo e le emozioni nate dalla lettura, al periodo in cui questa si è compiuta.
Il libro (che non ho più a mie mani, poiché in uno slancio di eccessiva generosità è stato dato via) mi è stato regalato dieci anni or sono dalla persona alla quale ero sentimentalmente legata. Nella prima pagina, la dedica scritta a mano in un allusivo inchiostro rosso recitava "soltanto quando l'amore è negato la passione fatale può ardere". Preludio a quel che avrei letto o messaggio non così tanto subliminale? Solo molto dopo avrei inteso la portata di quella dedica, ma questa è un'altra storia!
Dicevo, Seta di Baricco. Protagonista è Hervé Joncour, un commerciante di seta il quale, spinto da un coraggio non propriamente spontaneo, decide di intraprendere il lungo viaggio fino in Giappone necessario ad acquistare uova sane di bachi da seta. Necessità nata dal fatto che le uova dei bachi francesi per primi, quindi europei ed africani sono state colpite da un'epidemia. C'è una moglie, Hélène, che aspetta, c'è Baldaboiu che supporta, spinge e coinvolge il protagonista, c'è l'autoritario Hara Kei ad incutere una necessaria reverenza nei confronti del lettore e c'è una ragazza misteriosa i cui occhi sanno dire molto più d'ogni altra parola. La linearità degli accadimenti è disarmante, così come la loro chiarezza. Seta non è solo un filo conduttore, ma anche la "lente" attraverso la quale è possibile sentire il romanzo. La delicata leggiadria con cui vengono accolti i fatti è l'emozione stessa che si vuole suscitare nel lettore. Io almeno, porto questo ricordo (im)palpabile, che c'è e non c'è del tutto. E' mutevole come un velo al vento, leggero e soave come una piccola storia deve essere. Ma abbastanza potente da suscitare un tremito inatteso.
L'autore è controverso, io stessa non ho ben delineato un pensiero a riguardo. Ho letto poco e male ciò che viene detto di lui, né me ne sono mai seriamente interessata. Apprezzo l'abilità che ha di giocare con i ritmi e le parole, stimo la sua peculiare logica e nel complesso la mia predisposizione a suoi lavori è positiva. Mi sento di consigliare questa lettura non solo perché soggettivamente apprezzata in un periodo della vita in cui sentivo forte l'esigenza di provare passioni forti, ma anche perché oggettivamente ne ho provate durante la stessa! E non l'avrei creduto possibile.