venerdì 30 ottobre 2015

My Cafè Littérarium

Gli amici ti conosceranno meglio nel primo minuto dell'incontro di quanto gli estranei possano conoscerti in mille anni.
-Richard Bach-

Oggi l'autunno mi ha fatto un regalo. Dopo un'intera notte di pioggia, stamattina è spuntato un pallido raggio di sole che ha riscaldato le foglie brillanti d'acqua e le strade bagnate. Nel primo pomeriggio poi, quella stessa luce è divenuta abbagliante prendendo vigore di ora in ora e accendendo i più intensi profumi di questa stagione. L'atmosfera è perfetta e la sala è pronta a ricevere la mia ospite di oggi. Anzi: i miei ospiti! Una cara amica, una batuffola pelosa dotata di baffi, coda e artigli ed un tartarughino dolce e tranquillo. Claudia, Zoe e Rughetto.
E a proposito di loro, voglio raccontarvi  una storia: la storia di una donna che improvvisamente ed incommensurabilmente ha abbracciato una vita nuova, lasciandosi stupire dall'amore che un felino può regalare. Il valore aggiunto nato dall'incontro con Zoe è stato immediato. La piccola trovatella ha fato breccia in tutti i cuori, conquistandosi di fatto un posticino nella sua nuova famiglia. E il bello nasce proprio dal fatto che la nostra Claudia mai e poi mai avrebbe pensato di lasciare entrare un gattino nella sua quotidianità. Invece adesso ne è irrimediabilmente innamorata! Queste sono le sorprese che accadono e che modificano l'andamento statico delle cose. Per questo motivo, a riprova di quanto io volessi puntare ad un corretto "abbinamento", vi propongo un frammento tratto da un romanzo moderno. La cugina americana di Francesca Segal scrive in maniera lineare e sincera di questo ostico argomento: l'inaspettato stravolgimento di una routinaria vita provocato dall'arrivo di un nuovo personaggio.
Un ciclone di rinnovata freschezza che nel caso della nostra Claudietta porta la felicità, ma nel caso del protagonista Adam... probabilmente qualcosa di diverso!
Lascerò che ognuno colga a proprio modo il senso di questo stralcio, invitando alla lettura di quel che per me è stata una storia ricca di denunce di una società forse troppo bigotta e di tentativi di venir via dalla conseguente vischiosa apparenza che ne deriva. Esattamente come un piccolo di tartaruga di proprio istinto punta alla scoperta della realtà più sincera verso il vasto oceano che sarà la sua vita!
Non perdetevi l'abbinamento speciale che in My Ricettarium sarà proposto a completamento di questo incontro tra amiche... e mentre assaggiate, accompagnatemi in questa storia!


Si alzò, con la bestiola infilata sotto il braccio come una borsetta. Mentre saliva le scale, innalzandosi sopra di lui, Ellie smise i panni della ragazza vulnerabile e tornò a essere la modella irraggiungibile che Adam aveva scorto in sinagoga - troppa pelle scoperta e due occhi svegli e perspicaci. Il maglione era scivolato giù scoprendo una spalla, e Adam non poteva ignorare le gambe nude all'altezza dei suoi occhi, la pelle vellutata appena segnata dai lunghi muscoli. Per un breve istante ebbe, chiaro e forte, l'impulso di allungare una mano e infilarla tra le cosce di Ellie.
Si ritrasse e distolse lo sguardo, imbarazzato, improvvisamente furibondo. Si era creduto immune a quello che in fin dei conti era soltanto un gretto telaio sotto cui si celavano ingranaggi ancora più gretti, e lo turbava scoprire di non esserlo. Non nutriva rispetto per lei, si disse, e questo avrebbe dovuto privarla di ogni attrattiva.
Ma, se era stato facile accantonare Ellie sul piano teorico, adesso che l'aveva davanti era tutto diverso. Il corpo di Adam aveva reagito alla sua vista, e quello che pensava di lei perdeva importanza perché in sua presenza gli era impossibile pensare. Prima di allora non gli era mai capitato niente di simile. Era patetico guardarla salire le scale. Compromettente.
Ellie si voltò. <<Aspetta, Adam, ho bisogno di parlarti. Torni presto?>>
<<Certo>> rispose lui, chiedendosi se lo avrebbe fatto davvero.

Francesca Segal, La cugina americana, pag. 36